Monitoraggio eventi meteo
Forti TEMPORALI anche nelle prossime ore; scopriamo insieme le aree più a RISCHIO
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- Pubblicato 10 Luglio 2013
- Scritto da Rinaldo Cilli
Non si placa l'azione instabile opertata dalle fresche correnti orientali o nord-orientali che stanno appieno sfruttando le palesi debolezze dell'anticiclone delle Azzorre sul suo fianco orientale, quello ove gli attacchi instabili si stanno presentando molto frequenti e particolarmente intensi.
Sull'Italia dunque va da se pensare che il tempo proseguirà anche nei prossimi giorni a mantenersi fortemente instabile, influenzato da quell'afflusso fresco settentrionale che incentiva la formazione di intensi temporali in particolar modo a ridosso dei principali comprensori montuosi.
Già in queste ore, tra le Alpi e l'Appennino, si stanno formando numerose celle temporalesche che durante il pomeriggio tenderanno ad intensificarsi e ad espandersi in diverse regioni dell'Italia, specie centro-meridionale, ma non mancheranno fenomeni diffusi anche all'estremo Settentrione.
Attraverso la cartina dell'indice temporalesco, fornitaci gentilmente da meteogiornale, possiamo osservare le zone ove il rischio di temporali pomeridiani, per oggi, è più alto. La colorazione tendente al rosso-viola mostra le aree ove la fenomenologia sarà più probabile, mentre lo è meno in quelle zone ove la colorazione si presenta più chiara, tendente quindi al giallo-verde.
Ebbene, aspettiamoci quindi forti temporali in formazione sui monti della Liguria, sulle Alpi e le prealpi centro-occidentali, con possibili sconfinamenti verso i settori di pianura del Piemonte. Più giù temporali anche sui rilievi laziali, campani e calabro-lucani, con il rischio di sconfinamenti verso coste e pianure, ma attenzione anche ai fenomeni sulla Sardegna centro-orientale.
Nel corso dei prossimi giorni l'instabilità proseguirà ad interessare gran parte della nostra Penisola, con temporali forti che colpiranno in maniera particolare il Nord e le zone appenniniche. Cambierà la circolazione, pertanto le celle non si estenderanno più verso il Tirreno, bensì verso l'Adriatico.
Rinaldo Cilli
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