Analisi Tropo-Stratosferica
Analisi stratosfera: conferme di un prolungato dominio nord-atlantico. Niente da fare per il GELO
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- Pubblicato 06 Febbraio 2014
- Scritto da Rinaldo Cilli
L'inverno (o il non inverno, come preferite definirlo) continua la sua marcia e siam così giunti ormai fin quasi la metà di febbraio. Nessun sussulto degno di nota da un punto di vista del freddo in Italia, solo le Alpi super innevate ricordano che, nonostante tutto, siamo ancora nel periodo "freddo".
Son da poco usciti i dati termici relativi al mese di gennaio ed è apparso immediatamente chiaro un sopra media da far paura. Senza dubbio uno dei più caldi mesi di gennaio degli ultimi anni, addirittura c'è chi lo definisce il terzo più caldo a partire dal 1800!
Tant'è comunque, oramai è iniziato febbraio e gli auspici non sono certo dei migliori considerando che in poco meno di sei giorni son già transitate cinque perturbazioni in grado di apportare piogge talmente violente da causare accumuli che solitamente si registrano in ben 90 giorni.
Per non parlare poi dell'ingente accumulo nevoso presente sulle Alpi, che in più di qualche zona supera addirittura i 6 metri. Altre nevicate giungeranno anche nei prossimi giorni, cosicché il manto nevoso subirà ulteriori incrementi. Davvero pazzesco, per la catena alpina si tratta senza ombra di dubbio di uno degli "inverni" più nevosi degli ultimi 30 anni.
C'è tuttavia da dire, e questa è solo una conferma di quanto già ampiamente ribadito nei nostri recenti editoriali, che la circolazione umida oceanica, con frequente componente nord-atlantica, insisterà anche nei prossimi giorni e probabilmente fino alla metà mensile.
Anche la stratosfera ci conferma questo trend già ampiamente individuato nel corso delle recenti settimane. Dalla mappa a 100 hPa relativa al 16 febbraio, si nota un vortice canadese ancora in forma smaliante per via di un nuovo isolamento, in area nord americana, di un lobo del Vortice Polare che alimenterà la circolazione depressionaria sul nord-Atlantico, con violente basse pressioni sull'Europa occidentale e tanta, tantissima pioggia fin sul Mediterraneo, quindi anche l'Italia.
Difficile ipotizzare allo stato attuale un netto cambiamento della circolazione per la seconda decade mensile, anche se alcuni dei principali modelli confermano il ritorno di condizioni decisamente più invernali per l'Europa a partire dal 20-22 del mese. Ovviamente stiamo parlando di lungo termine e ogni ipotesi lascia il tempo che trova. Per il momento da confermare c'è solo una cosa: nessuna ondata di freddo intenso è prevista per i prossimi 7-10 giorni, poi si vedrà...
Rinaldo Cilli
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