Analisi Stratosfera
Vortice polare tra nord America e Siberia, il GRANDE FREDDO continuerà a latitare dall'Europa
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- Pubblicato 03 Gennaio 2014
- Scritto da Rinaldo Cilli
Questo primo scorcio di Inverno verrà sicuramente ricordato nei prossimi anni come uno dei più miti per gran parte dell'Europa. Il freddo sta infatti latitando da settimane e a dominare, fino ad ora, è stata solo la circolazione umida oceanica collegata ad un super vortice islandese.
D'altra parte non ci si poteva attendere molto visto il forte cooling stratosferico verificatosi a fine Novembre, che ha compattato notevolmente il Vortice Polare impedendo gli scambi meridiani che determinano crude fasi fredde sul Mediterraneo e il vecchio Continente.
Fino ad ora infatti si ricordano solo due ondate di freddo degne di tal nome in due mesi, la prima che ci ha investiti direttamente (portando super nevicate sul medio Adriatico), la seconda che ha investito prepotentemente il Medio Oriente, generando accumuli fino a 50-60 cm a Gerusalemme.
Dopodiché il nulla più assoluto; solo alta pressione e rapidi passaggi umidi perturbati collegati alla super attività del vortice canadese che sta tutt'ora insistendo in pieno oceano atlantico, alimentando vortici di bassa pressione piuttosto compatti che continuano a raggiungere le Isole Britanniche e l'Europa settentrionale, tra l'alltro portando temperature estremamente miti.
Nella cartina sottostante possiamo infatti osservare la situazione termica a 850 hPa sull'emisfero settentrionale, ove si può chiaramente osservare la presenza di un lobo del VP centrato in nord America e l'altro ben saldo in area siberiana. Sull'Europa il nulla più assoluto, ad eccezione di qualche sbuffo freddo sull'Europa nord-orientale.
A 10 hPa, come ormai ben noto, è attualmente in corso un disturbo operato da un upper warming in area siberiana che andrà a destabilizzare la struttura polare. Nulla di particolarmente eclatante, bisognerà successivamente osservare se il riscaldamento possa portare a qualcosa di più interessante per il medio-lungo termine.
Nella cartina sottostante (riferita alla proiezione per le prossime 240 ore), si nota un riscaldamento stratosferico prender corpo in area gronlandese, mentre sul comparto siberiano il disturbo potrebbe divenire via via sempre più consistente. Azione a tenaglia della wave 1 e della wave 2, anche se al momento non si intravede un possibile split della struttura (come invece proposto nei giorni scorsi).
La carta della vorticità potenziale infatti ci mostra un vortice polare ancora piuttosto compatto in sede, a conferma quindi che i riscaldamenti stratosferici non porteranno ad effetti particolarmente importanti (almeno per il momento, poi si vedrà).
Al momento quindi di novità non ne emergono di interessantissime, anzi. La situazione infatti si presenta ancora decisamente bloccata e anche nelle prossime settimane non sono attesi importanti stravolgimenti. Stiamo costantemente monitorando questi riscaldamenti stratosferici per valutare se riusciranno, o meno, a causare lo split del VPS, ipotesi comunque al momento poco probabile. E intanto l'inverno continuerà a latitare dall'Europa ancora per molti giorni...
Rinaldo Cilli
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