Analisi Meteorologica
ECMWF lungo termine: SIBERIA SI SIBERIA NO. Situazioni distanti in quota e al suolo
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- Categoria: Analisi Meteorologica
- Pubblicato 13 Febbraio 2013
- Scritto da Luciano Serangeli
{module [501]}I segnali che giungono da entrambi i più importanti global Models previsionali mondiali, ovvero ECMWF e GFS sono lusinghieri se riferiti a ciò che attiene a una fase di recrudescenza invernale di stampo continentale nel lungo termine.
In questo editoriale noi ci occuperemo di analizzare le prospettive a lungo termine del modello europeo, sempre tenendo bene a mente che si tratta di "ipotesi" e non certo di previsioni già validate.
Se è vero che nell'ultimo run 0z ECMWF ipotizza a 240 ore l'arrivo in quota sull'Italia, con moto retrogrado, di una saccatura fredda di origine russo-siberiana, è altresì vero che la situazione barica tra quota e suolo mostra sostanziali differenze, le quali non favoriscono un agevole scivolamento completo del lobo siberiano del Vortice Polare verso il Mediterraneo a tutte le quote.
Ma vediamo tale situazione aiutandoci con alcune rappresentazioni grafiche.
Alla quota barica di 500 hPa ( per convenzione circa 5500 metri ), notiamo come le correnti artiche dicendenti sul lato orientale dell'anticiclone di blocco, eretto in Atlantico sin quasi fino all'Islanda, scivolino sulla parte meridionale della curvatura ciclonica principale presente sulla Russia baltica, mentre infiltrazioni fredde minori seguendo il bordo orientale dell'anticiclone giungano sin sul Mediterraneo a formare una figura depressionaria isolata da quella principale, evolvendo quindi avendo tali caratteristiche in Goccia Fredda o Cut-Off.
Assai differente la situazione barica al suolo, che conferma come il core gelido della depressione si trovi in territorio russo, mentre la struttura anticiclonica di blocco al suolo non abbia più asse meridiano, ma sia bensì steso sui paralleli ad impedire un'entrata decisa con moto retrogrado ( da est verso ovest ) delle correnti russo-siberiane verso il Mediterraneo, costringendole invece ad aggirare la figura altopressoria presente sulla Russia sud-occidentale per poi proseguire verso l'Europa occidentale.
Tale configurazione viene confermata anche dalla situazione termica a 850 hPa ( per convenzione circa 1500 metri ), dove notiamo come le termiche negative meno fredde si trovino esattamente nelle zone territoriali in cui è presente l'anticiclone disteso lungo i paralleli, mentre le più fredde siano presenti sulla Russia e sull'Europa centro-occidentale.
E' evidente e ben visibile dunque da tali analisi, come il lobo siberiano del Vortice Polare trovi uno sbarramento di tipo anticiclonico al suo moto retrogrado verso la conquista del bacino del Mediterraneo.
Posto che tale ipotesi a lungo termine avesse delle conferme nelle prossime corse del modello europeo, resterà da monitorare se potranno intervenire variazioni bariche al suolo favorevoli a una maggiore incidenza da parte del nocciolo freddo russo-siberiano sulle sorti meteo-climatiche del futuro prossimo sul nostro Paese.
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