Analisi Meteorologica
Aprile 2012, Italia ed Europa sferzate da due vortici: L'ANALISI ACCURATA!
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- Pubblicato 22 Aprile 2012
- Scritto da Brando Trionfera
A seguito di un mese di Marzo prettamente all’insegna della stabilità atmosferica, è giunto un Aprile dalle caratteristiche a tratti invernali su gran parte dello scacchiere Europeo. Anche e soprattutto il nostro Paese ha vissuto momenti di forte maltempo che ha interessato un po’ tutte le regioni da nord a sud. I riflettori sono stati puntati su due configurazioni bariche distinte che non solo hanno completamente influenzato il nostro clima, ma lo hanno posto sotto i riflettori di tutte le maggiori autorità meteorologiche.
Questo perché ne hanno caratterizzato la dinamicità climatica che si è presentata in Europa e, in completa concordanza con quanto vi abbiamo riportato sulle pagine del nostro Portale, hanno seguito un preciso evolversi degli eventi. Nonostante ci troviamo ormai al tramonto di questa importante parentesi pluviometrica,ci risulta necessario darvi ulteriori spiegazioni riguardo lo svolgersi degli eventi soffermandoci sulle cause che hanno portato così tante piogge in Italia.
Sin dalla domenica di Pasqua,momento in cui eravamo già alle prese con una prima ondata di maltempo, vi avevamo messo al corrente di quella che era stata definita dal nostro Vincenzo Ficco una “possibile bomba d’acqua” che avrebbe potuto investire le regioni del Mediterraneo il successivo Venerdì. Nel corso della settimana che l’ha preceduta, modellisticamente parlando, abbiamo avuto modo di analizzare nei dettagli ogni “sentenza” che veniva emanata giornalmente in tal senso. In quel momento però la nostra redazione era fondamentalmente ignara che due profondi vortici avrebbero influenzato così direttamente il clima di Aprile.
Cerchiamo di dividere pertanto in 3 fasi i giorni in cui abbiamo assistito alla formazione di due “cicloni” Europei.
Fase 1: Un profondissimo vortice di bassa pressione nasce lungo l’asse ascendente di una saccatura Atlantica che in quel momento faceva il suo ingresso sul comparto occidentale dell’Europa. Esattamente partendo dal punto iniziale sito a largo della costa meridionale della Sardegna, ha dapprima interessato l’isola e di seguito, scavando una vera e propria fossa barica, si è intensificato ulteriormente sul Tirreno centro-Meridionale, determinando condizioni cattive di maltempo su buona parte delle nostre regioni. Infine, il profondo vortice denominato “Lucy”, si è spostato sul Mare Adriatico ponendo la sua fase calante sulle regioni del Mar Egeo. Allo stesso tempo però, la ferita configurativa lasciata da quest’ultimo ha fatto in modo che si mantenesse una vasta situazione di instabilità, nonché la formazione di minimi secondari che hanno instaurato brevi seppur intense fasi di maltempo.
Di seguito vi mostriamo in grafica quella che a grandi linee è stata la mappa sinottica nel momento in cui Lucy si formava lungo la saccatura fresca che si era riversata sull’Europa, richiamando la tracimazione di aria più fredda di matrice Artico Marittima ( indicata con le frecce sul bordo settentrionale dell’arcipelago instabile )
Cerchiamo però di capire il motivo per il quale un vortice così profondo si sia spostato con questa rapidità. Il flusso di correnti Atlantiche infatti, cominciava nuovamente a spirare forte sulla nostra Penisola a causa dell’intensificarsi dell’azione del vortice “Madeline”, così denominato da un istituto Europeo di meteorologia. Analizziamo pertanto la seconda fase.
Fase 2: Una volta che il vortice depressionario ha interessato il nostro settore, instaura un movimento molto veloce ovest-est, dal quale ne consegue un temporaneo miglioramento delle condizioni atmosferiche sulle regioni centro-settentrionali. D’altro canto, possiamo definire questo un momento di staticità temporanea vista, come vi indichiamo nella mappa sottostante, la formazione di un altro profondo campo di bassa pressione che verrà denominato “Madeline”. L’alta pressione che fino a quel momento si era instaurata sulla Penisola Iberica, comincia la sua lenta fase di inibizione verso meridione, lasciando così ulteriore spazio ad una circolazione instabile di cui vi parleremo nell’ultima fase.
Fase 3: Una volta che il baricentro di azione di Madeline si è posizionato tra l’Irlanda e l’Inghilterra, si instaura su tutto lo scacchiere Europeo e Mediterraneo una profonda fase di maltempo, caratterizzata da un flusso instabile tanto perseverante da garantire circa una settimana di fronti che determinavano il loro movimento nella direzione tipica appartenente al nostro Emisfero. Pertanto vi mostriamo come il vortice, seppur non fosse proprio posizionato sulla nostra Penisola, ne abbia influenzato così direttamente il clima, pilotando una serie di perturbazioni che hanno determinato importanti condizioni di maltempo.
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