Analisi Meteorologica
L'inverno taglia la corda... Almeno per ora...
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- Pubblicato 22 Febbraio 2012
- Scritto da Luciano Serangeli
Mentre fino a 3 giorni fa, in maniera seppur alternata, sia GFS che ECMWF lanciavano segni di un possibile ritorno a condizioni climatiche estremamente fredde sul nostro Paese, indotte da una nuova irruzione d'aria di matrice artico-continentale, i run dei due centri di calcolo mondiale, a partire dalla metà giornata dell'altro ieri, hanno cominciato ad allinearsi su posizioni che escludono questa eventualità nel medio ma anche nel lungo termine dei 10 giorni. Oltre questo periodo a venire c'è l'imponderabile.
Eppure un ragionamento statistico di matrice stagionale è possibile farlo sin d'ora.
( N.B. Cliccando il simbolo che trovi accanto ad alcuni termini, puoi osservare i dati che ti vengono segnalati nell'articolo )
In primo luogo, seppur attratti dalla nostalgica speranza di rivedere cadere copiosa sulle nostre città la neve che tanto ci ha incantati sino a una decina di giorni fa, dobbiamo obiettivamente fare i conti con il calendario meteorologico che vedrà l'esordio della primavera dal primo di marzo.
In secondo luogo, prendere più che in considerazione i principali indici climatici che condizionano la realtà meteorologica del comparto europeo.
Se è vero che nella fase critica del passato maltempo, l'indice AO negativo ( in taluni giornate marcatamente, -4 ) portava il Vortice Polare a cedere facilmente verso le medie latitudini e un PNA marcatamente positivo a mantenere attratto verso le alte latitudini il promontorio settentrionale dell'Anticiclone di Blocco, ora le cose sono nettamente cambiate.
AO verso la positività, NAO idem ( ma poco conta essendo una derivazione dell'AO ) e PNA negativo, ovvero propensione da parte dell'Anticiclone delle Azzorre ad impadronirsi dell'intera Europa centro-occidentale, lasciando libero afflusso alle correnti artiche sui comparti settentrionali e orientali del continente, con le regioni italiane di levante e quelle meridionali esposte a disturbi di tipo transitorio, più che altro dal punto di vista termico.
In terzo luogo un indice NAM che manifesta un riequilibrio termico in Stratosfera, che non lascia sperare nei local warming stratosferici che tanto hanno influito di recente a determinare le storiche condizioni meteorologiche di un paio di settimane addietro.
Ed infine il quarto punto che va a riequilibrare i primi 3, ponendo l'attenzione su come non sia affatto improbabile, nonostante quanto detto in precedenza, che nuove sortite fredde di una certa entità possano verificarsi anche in avvio e durante l'inizio della nuova stagione.
Infatti invito tutti a ragionare come l'intero Emisfero Nord terrestre si trovi in una fase di importante anomalia termica negativa, con un'immensa quantità di energia fredda a disposizione per scambi termici meridiani di tipologia accentuata e invasiva, con possibili inaspettate ripercussioni cruente sulle condizioni climatiche anche delle medie e basse latitudini emisferiche.
Vi lascio ricordandovi che quanto esposto nelle ultime righe di questo articolo non costituisce una previsione o una promessa e tantomeno vuole essere un tentativo di spettacolarizzazione allarmistica, ma illustra una semplice probabilità empirica e quindi una condizione tutta da verificare nel prosieguo della stagione.
Nel frattempo diamo un commiato temporaneo alla stagione in corso, attendendo con interesse gli sviluppi meteorologici a venire.
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