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Analisi Meteorologica

Fine del CALDO AFRICANO per un po’, ma in futuro sarà possibile il suo ritorno? DETTAGLI

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Fine del caldo africano per un po’: ma in futuro sarà possibile il suo ritorno?
Aria calda ancora in Nafrica

Questa è una domanda che si stanno ponendo in molti, e non è semplice dare una risposta. Qualche previsore televisivo si è sbilanciato affermando che probabilmente quella che si è conclusa è stata l'ultima ondata di calore dell'estate. Ma ne siamo così sicuri? 

Non è affatto semplice fare una previsione a lungo termine, in quanto si va nel campo dell'aleatorietà, dominato dall'intrecciarsi caotico di variabili la cui evoluzione inizia a sfuggire ai più moderni elaboratori di previsioni.

In quest'articolo dunque lungi da me fare una previsione a lunghissimo termine, analizzerò invece alcuni elementi che ritengo significativi, senza addentrarsi nel panorama teleconnettivo per farci insieme un quadro sulle probabilità che l'estate veda una nuova fiammata africana, invece di spegnersi gradualmente, tra anticiclone Azzorriano e infiltrazioni fresche.

Il primo elemento che voglio analizzare è la persistenza ancora di termiche estremamente calde sull'immediato comparto nordafricano e non solo. Anche la Spagna sembra ancora un'enclave nordafricana, con la sua +25 a 850hpa saldamente affermata nell'entroterra iberico. Il forte calore ancora presente a poca distanza dall'Italia, in Spagna e nel Nordafrica, depone a favore di un possibile ritorno di un'onda calda. Basterebbe infatti un'ondulazione meridiana anche non eccessivamente profonda a ovest dell'Iberia per portare rapidamente di nuovo termiche intorno se non superiori a +20 a 850hpa, soglia importante per comprendere le condizioni di disagio da aria calda al suolo.

Il secondo elemento non è semplice da spiegare ma la chiamerei "teoria della persistenza". Secondo questa teoria la strada già percorsa in passato per appianare i divari energetici può rivelarsi un canale già rodato e quindi più semplice da ripercorrere dal punto di vista energetico. In passato questa stagione estiva ci ha fatto sperimentare un'alternanza tra periodi abbastanza lunghi di clima estivo dolce azzorriano, talvolta anche piuttosto instabile, con una fase di forte componente subtropicale. Probabile allora ritenere che possa aversi a stessa evoluzione: una lunga pausa dal clima più fresco, seguita da una nuova fiammata quando la natura riterrà che i divario tra le alte e le basse latitudini andrà appianato con un nuovo scambio meridiano. Unito al primo elemento questo fatto depone a favore di una nuova fiammata africana.

Il terzo elemento appare invece essere un elemento sfavorevole al ritorno di un'onda calda persistente, ed è l'invadenza della massa d'aria instabile nordatlantica su comporto nordoccidentale e centrale europeo. Tale elemento non è trascurabile e potrebbe rovesciare le carte in tavola. Se l'Atlantico dovesse dettare legge nel comparto europeo ogni velleità di risalita africana potrebbe essere ricacciata verso latitudini più meridionali e il caldo più intenso resterebbe confinato in territorio africano.Si profila dunque una vera lotta, il mio parere personale è che il caldo intenso riuscirà ancora a spuntarla sul comparto centrale del Mediterraneo intorno al 20-25 Agosto,  ma lo farà per pochi giorni, e senza raggiungere i picchi dell'ondata di caldo appena trasorsi, forse proprio con una configurazione non troppo dissimile da quella presentata dall'attuale modello GFS nell'immagine di seguito fornita dal sito wetterzentrale.de. 

risalita africana

Marco Iannucci

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