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La struttura in 3D dell'uragano Arthur: IL VIDEO

Il Nucleo dell'Osservatorio del GPM, costituito da un radar e un radiometro in grado di misurare le precipitazioni in una maniera altamente precisa, ha sorvolato cinque volte tra il 1 e il 5 luglio 2014 Arthur, il primo uragano della stagione 2014, e ne ha catturato la sua struttura in 3D.

Questo è stato un buon test per il nuovo satellite, che dovrebbe aiutare la NASA a tracciare queste tempeste atlantiche con una maggiore precisione rispetto al passato. La missione congiunta NASA-JAXA ha permesso ai ricercatori di monitorare e prevedere uragani e altri eventi meteorologici estremi.

"Le caratteristiche degli uragani sono più precise e c'è più chiarezza nello studio delle strutture", ha dichiarato il ricercatore Scott Braun, della NASA Goddard. "Studiare il fenomeno in maniera più dettagliata può permettere una migliore determinazione della struttura della parete dell'occhio del ciclone, e fornire così dati circa la probabilità che ha la tempesta di intensificarsi o indebolirsi."

Le osservazioni del GPM potranno quindi aiutare gli scienziati a decifrare alcune delle questioni più spinose circa gli uragani, ad esempio come e perché si intensificano. L'intensità di un uragano è uno degli aspetti più difficili da prevedere!

Ali Dorate

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