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Spettacolare esempio di BACK BENT OCCLUSION sull'Adriatico, mentre una COMMA causa temporali diffusi in Sicilia

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Continua il maltempo sulle regioni centro-meridionali.

10744621 10204439431499438 682920703 nNumerosi sistemi temporaleschi vanno a confluire all’interno dell’ampia ciclogenesi adriatica localizzata con un minimo davanti la costa montenegrina, sta continuando ad alimentare condizioni di spiccata instabilità, con un consistente “forcing” convettivo attivo soprattutto sulle regioni del basso Tirreno e su quelle dell’Adriatico centro-meridionale.

Le piogge, i rovesci e i temporali che stanno funestando le regioni del medio-basso Adriatico, in particolare il Molise e la Puglia garganica, sono prodotti da una estesa “Back Bent Occlusion”, associata alla depressione extratropicale in azione sul medio-basso Adriatico.

La “Back Bent Occlusion” è un tipo di occlusione, spesso foriera di precipitazioni a prevalente sfogo temporalesco, che si realizza ogni qual volta il gradiente barico superficiale è relativamente debole nei pressi del minimo depressionario. In queste situazioni il fronte occluso rimane quasi rettilineo o leggermente curvo rispetto alla circolazione depressionaria e allo stesso minimo barico nei bassi strati, senza arricciare attorno ad esso, come accade in altri tipi di occlusioni.

Nella maggior parte dei casi si realizza quando ad est di una depressione un promontorio anticiclonico tende a rafforzarsi, favorendo un notevole rallentamento dell’evoluzione verso levante dell’intera circolazione depressionaria. Il fronte occluso, con il rallentamento della circolazione depressionaria, tende a fermarsi e a distendersi di lungo davanti il minimo depressionario. Se un avvezione fredda si porta sul fronte occluso, come capita spesso in inverno, la parte anteriore più ripiegata del fronte occluso si tramuta nuovamente in un fronte freddo che evolve lungo il margine meridionale della depressione.

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I temporali, anche intensi, che nella nottata hanno investito la Sicilia sono da associare allo sviluppo di una “Comma post-frontale”, per il passaggio di un “Jet Streak”(massimi di velocità del “getto”)in quota, che dal basso Tirreno è scivolata verso la Sicilia e la Calabria, apportandovi forti rovesci, a prevalente carattere temporalesco.

Molto spessa la Comma è responsabile di forti rovesci di pioggia o intensi fenomeni temporaleschi, con carichi precipitativi veramente importanti. Secondo le scuole sinottiche europee le “Comma” si formano in seno all’aria fredda post-frontale e rilevano la presenza di un “Eddy Vortex”, generalmente associato al passaggio di un massimo di velocità del “getto” in alta quota (“Jet Streak”).

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 I principali esponenti della scuola meteorologica mitteleuropea attribuiscono alle “Comma” un'origine e una provenienza esclusivamente atlantica. Eppure all’interno del Mediterraneo si è osservata, varie volte, lo sviluppo di “Comma” anche per vortici di altra origine, peraltro non necessariamente associate a sistemi frontali.

La formazione di queste “Comma” all’interno del bacino del Mediterraneo, spesso responsabili di severe fasi di maltempo, sta ad indicare la presenza di una determinata interazione fra l’”Eddy Vortex” in quota e gli strati più bassa della troposfera, seppure non si identifichi con una ciclogenesi in senso classico. Non per caso, in corrispondenza di una “Comma”, si denota l’assenza di una frontogenesi, nonostante è possibile osservare un avvezione calda nei bassi strati, questa però non sarà mai comparabile con una “Warm Conveyor Belt” vera e propria.

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 Si può quindi concludere che una “Comma” non presenta aspetti significativi se non in quota. Sul Mediterraneo l’ingresso di un “Eddy Vortex” spesso tende a subire una rapida instabilizzazione. Ciò, inizialmente, comporta lo sviluppo di un tipo di nuvolosità medio-bassa stratiforme. In un secondo momento si inizia a notare un processo di convettività che può dare origine all’attività temporalesca all’interno dell’area nuvolosa.

La segnalazione dell’attività temporalesca, alimentata alle volte dai notevoli scambi adiabatici fra il mare caldo e le masse d’aria sovrastanti, implica la presenza della “Comma”. Da ciò si deduce la necessità di indicare comunque un “Eddy Vortex” con il simbolo proprio della “Comma” a differenza del “Water Vapour Eye”, il quale non viene indicato con il suddetto simbolo. Una recente classificazione prevede la formazione di una “Comma” in due casi specifici e ben determinati. Il primo riguarda la “Comma” da “Eddy Vortex”, mentre il secondo invece è la “Comma” post-frontale.

Daniele Ingemi

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