Storia dei terremoti in Italia

Breve storia degli tsunami in Italia: dall'eruzione del Vesuvio al disastro del 1908

Ogni volta che si sente una scossa di terremoto, pur debole che sia, il nostro corpo reagisce nel seguente modo, illustrato nel seguente articolo di Angelo Ruggieri terremoti e psiche. Ma cosa succede quando a una scossa di terremoto ne consegue un maremoto? Le immagini giunte dopo i disastri del Giappone e di Sumatra sono sconvolgenti, e non esiste cosa peggiore che trovarsi ad incrociare la furia degli elementi in situazioni simili. In Italia i maremoti sono molto rari, ma nel corso della storia se ne sono susseguiti alcuni, tra cui quello disastroso del 1908 sullo Stretto di Messina.

Da sempre gli tsunami interessano il nostro paese, ma se ne hanno notizie dal 79 d.C. con l'eruzione vulcanica del Vesuvio che ha distrutto Pompei, Ercolano e Stabia. Da allora si contano circa 70 eventi, quasi tutti di debole intensità, mentre la maggior parte di essi sono segnalati su Sicilia e Calabria, ma molti episodi si verificarono in Liguria, Puglia (Gargano), Marche ed Abruzzo.

E' ormai comprovato che non si sono mai registrati tsunami, se il terremoto precedente non ha superato i 7.2 gradi Richter. Recentemente si è avuto un terremoto 6.5 Richter in Giappone, ma non si è avuta alcuna onda di tsunami, anche se l'energia liberata con questo sisma è stata 20 volte superiore a quello avuto in Emilia Romagna nelle settimane scorse.

Il terremoto e conseguente maremoto più distruttivo nella storia italiana fu certamente quello di Messina e Reggio Calabria del dicembre 1908, con un numero di vittime variabile tra le 90.000 e le 110.000. Questo forte sisma fece toccare una magnitudo pari a 7.3 gradi Richter, e dopo la forte scossa si originò uno disastroso maremoto, con onde alte fino a 13 metri, che investirono le coste calabresi, sicure, lucane e campane, fu il colpo di grazia giunto pochi minuti dopo il sisma. Fu anche la più grande calamità naturale per numero di morti e danni sull'Europa intera, rimasto ancora tale.

Altro disastroso maremoto si ebbe sempre in Sicilia nel 1693, con onde che arrivarono a toccare un altezza di 15 metri sulle coste sicule orientali. Migliaia di morti si ebbero tra Catania ed Augusta, a seguito di un sisma inferiore al 7.5 Richter. Questo accadde nel 1693.

Un poderoso sciame sismico si registrò anche tra 1793 e 1794 sulle coste calabresi tirreniche: qui una serie di forti terremoti provocarono ben 9 maremoti in tredici mesi, tra cui quello del 16 febbraio 1793. Di questo evento le testimonianze parlano di uno tsunami originato dal distaccamento di un enorme porzione di terra nei pressi del borgo di Scilla, che precipitando in acqua con una velocità incredibile, provocò una serie di onde alte fino a 9 metri. Un evento simile si è registrato nel 2002 a Stromboli, ma qui ne parleremo nel dettaglio in un articolo seguente.

Sulle coste adriatiche questi eventi sono molto rari: ricordiamo nel 1627 un maremoto abbastanza debole ma sempre distruttivo, fu provocato da un forte terremoto in mare, con onde che arrivarono a toccare i 3 metri sulle coste del Gargano. Più a Nord, altri tsunami si sono avuti nel 1875, con gravi danni e decine di morti a Cervia, Rimini, Ravenna e Mestre, mentre nel 1930 un nuovo tsunami colpì Ancona.

Molti tsunami si sono avuti in Liguria, ove ricordiamo che nel 1887 una forte scossa seminò il panico su tutto il Golfo di Leone, provocarono danni e decine di vittime tra Genova e Nizza.

Il disastro di Reggio Calabria del 1908. Fonte immagine: WIKIPEDIA.

Leonardo Orlandi {jacomment on}

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