Storia dei terremoti in Italia

1806: un violento terremoto ai Colli Albani danneggiò anche Roma

Dettagli: Categoria principale: Sismologia; Categoria: Storia dei terremoti in Italia; Pubblicato 06 Giugno 2012; Scritto da Brando Trionfera

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Sulla sismicità dei Colli Albani ed in particolar modo della città di Roma ci sono diverse linee di pensiero che continuano a rincorrersi tra i più esperti. La mappa ufficiale relativa alla pericolosità emanata dall’INGV, pone quest’area ad un livello medio. Ossia non vengono escluse in maniera categorica scosse di terremoto possibili pari a magnitudo 5,5-6,0 sulla scala Richter. Andiamo ad analizzare brevemente un evento importante che venne registrato più di 200 anni fa.

Il 26 agosto 1806, il terremoto più violento generato dal vulcano sottostante ai Castelli Romani provocò un importante numero ancora oggi non accertato di feriti e vittime. La magnitudo accertata è di 5.8 Mw.

Particolarmente colpiti furono i paesi di Nemi, Rocca di Papa e Velletri dove vi fu una situazione di disastro territoriale assolutamente spaventosa. Chiese, abitazioni e conventi vennero completamente rasi al suolo, rendendoli una massa di macerie . La ricostruzione fu molto lenta ed inevitabilmente rovinosa anche sotto il profilo economico.

Nella città di Roma furono diversi i danni registrati alle case, in particolare verso i quartieri più meridionali e non lontani dall’epicentro del sisma. Alcuni edifici subirono dei crolli parziali e per un lungo periodo di tempo molti cittadini dovettero trasferirsi verso il nord della Regione. Si parla di un danneggiamento anche alla cupola di San Pietro, ma si tratta di una notizia mai confermata e mai smentita dal Vaticano.

Alcune peculiarità che seguirono la tragedia: l’abbassamento delle acque marine nei pressi delle coste centro-meridionali del Lazio e la comparsa di un bacino sulfureo a Nemi.

Il sisma venne avvertito distintamente all’Aquila, Viterbo e Napoli senza però conseguenze particolari oltre a tanta paura.

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