Storia dei terremoti in Italia
28 maggio, monitoraggio sismico. Paura al Sud, sciame in Emilia. Dettagli e spiegazioni.
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- Categoria principale: Sismologia
- Categoria: Storia dei terremoti in Italia
- Pubblicato 29 Maggio 2012
- Scritto da Brando Trionfera
La giornata di oggi è stata genericamente movimentata sia dal punto di vista sismico che quello mediatico, dopo che si è sparsa voce di un presunto ed imminente risveglio del vulcano Marsili, di fronte alle quali abbiamo deciso di porre dei “paletti” riguardanti alla loro veridicità. Le scosse hanno proseguito il loro criterio di sequenza in Emilia Romagna, dove il maggior numero di eventi si sta concentrando sul bordo nord occidentale del sistema di faglie che caratterizza l’asse Mirandola-Finale Emilia. Molti i tremori udibili ed in serata due anche vicini dal punto di vista temporale hanno superato la magnitudo 3,0 sulla scala locale.
Molti chilometri più a sud invece, nei dintorni delle alture appartenenti al Pollino, nella tarda nottata una scossa di terremoto di magnitudo 4,3 va a confermare la riattivazione di una sequenza restata in disparte sismologicamente per qualche mese. L’evento è stato poi succeduto da una serie di ripetute strumentali talune anche avvertibili.
I movimenti tellurici che tuttavia hanno mostrato il maggiore interesse da parte della popolazione sono stati quelli segnalati a nord della Sicilia e soprattutto nelle vicinanze della costa Calabra, settore Tirrenico. Nonostante fossero avvenute ad una profondità rilevante ( entrambe di 2,6 mL e rispettivamente 160 – 260 km ). Ovviamente la correlazione con il Marsili da parte dei nostri lettori è stata più che comprensibile visto anche il punto esatto degli epicentri e le voci che si erano sparse poche ore prima.
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