Editoriali Sismologia
Terremoto Emilia, lo sciame resta in superficie
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- Categoria: Editoriali Sismologia
- Pubblicato 23 Giugno 2012
- Scritto da Brando Trionfera
La peculiarità della sequenza sismica che sta colpendo l’Emilia Romagna sono sicuramente i punti in cui stanno avvenendo gli strappi ed il conseguente rilascio di energia. La profondità ipocentrale infatti si mantiene relativamente bassa, nonostante abbiamo avuto modo di notare che alcuni segmenti di faglia rilasciano mediamente a 20-25 km di profondità ( tra Carpi e Mirandola un esempio ).
Nella notte ancora tremori decisamente superficiali: 2.3 a 5.4 km di profondità o 2,6 a 4,8 oppure un’altra ancora decisamente intensa nelle vicinanze dell’epicentro, 2.4 a 1.6 km di profondità. La più superficiale avvenne poco dopo il terremoto del 20 Maggio, quando venne raggiunta una profondità di soli 300mt.
Ovviamente siamo esentati dal dover trarre conclusioni da questa semplice osservazione dei fenomeni, certo è che se continua questo tipo di stress anche a profondità relativamente bassa, significa che il riassestamento geologico è tuttora in corso e potrebbe durare ancora a lungo.
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