Oceanologia
Archivio climatico Oceanico svela improvvisi Cambiamenti Climatici ravvicinati:DETTAGLI
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- Categoria principale: Scienze Naturali
- Categoria: Oceanologia
- Pubblicato 20 Aprile 2015
- Scritto da Paolo Lui
Nel linguaggio comune, la frase "il cambiamento climatico globale" è spesso usata per descrivere come l'attuale clima sta cambiando in risposta alle attività umane. Ma il clima ha anche variato in modo naturale, e talvolta molto rapidamente in passato, con implicazioni per l'oceano e i suoi ecosistemi.
Questo è ciò che l'University of South Carolina, con il paleoceanografo Kelly Gibson e colleghi, illustrano in un recente articolo scientifico, che dimostra l'influenza dei rapidi cambiamenti climatici sugli ecosistemi marini al largo della costa del Venezuela decine di migliaia di anni fa, e mostra come i cambiamenti sono stati accompagnati da cambiamenti simultanei a livello globale.
Una naturale espressione del cambiamento climatico globale, familiare alla maggior parte delle persone, è l'andirivieni di quelle che vengono comunemente chiamate "ere glaciali" nel corso degli ultimi 100 mila anni, alcune delle quali hanno coinciso con lo sviluppo degli esseri umani moderni. Il periodo glaciale più recente, ad esempio, si è verificato da circa 90 mila anni fa fino a 15.000 anni fa, e l'Homo sapiens aveva imparato l'uso diffuso del fuoco per tutta la durata del periodo.
L'inizio e la fine di un periodo glaciale sono chiaramente tempi di cambiamento climatico globale, ma ci sono anche periodi di brusco cambiamento nei modelli climatici, in tale data. Utilizzando campioni di carote (carotaggi) dal pavimento dell'oceano nel bacino Cariaco, uno specchio d'acqua nel Mar dei Caraibi al largo delle coste del Venezuela, i ricercatori hanno misurato la variazione del rapporto tra due isotopi di azoto da circa 35.000 e 55.000 anni fa, proprio nel mezzo dell'ultimo periodo glaciale.
I rapporti isotopici d'Azoto possono essere usati per stimare la variazione nella quantità di azoto biodisponibile nel tempo. I vari componenti contenenti azoto (come nitrati, nitriti e ammoniaca) sono nutrienti essenziali per la vita dell'oceano, in particolare per il fitoplancton, e servono come fondamento della rete alimentare: misurarne il rapporto, può aiutare gli scienziati a comprendere le variazioni della produttività primaria; e capire la produttività primaria è importante per comprendere i cambiamenti in un altro composto di particolare interesse in questo momento e per il prossimo futuro: l'anidride carbonica.I produttori primari, il fitoplancton, prendono l'anidride carbonica dalle acque superficiali e la fissano in una forma di carbonio che può sprofondare fino al profondo oceanico, dove viene "catturato". L'oceano è il più grande pozzo di anidride carbonica, e cercando negli isotopi di azoto si può indirettamente guardare ciò che attira verso il basso l'anidride carbonica. Questo tipo di ricerca è molto utile, perchè mostra le teleconnessioni del sistema climatico. Questi cambiamenti che si vedono in questo bacino di 4.000 chilometri quadrati al largo della costa nord-est del Venezuela, si vede in maniera simile nel Mare Arabico e nel Pacifico tropicale, e si può collegare tutto andando a ritroso nel tempo, osservando i cambiamenti negli strati di ghiaccio in Groenlandia. E i cambiamenti possono avvenire molto rapidamente su una geologica, e anche umana, scala temporale.
Le transizioni climatiche che gli scienziati stanno studiando hanno avuto luogo su scale di tempo millenarie, meno di un migliaio di anni, con alcune che si verificano in soli da decenni a secoli. Così nel corso di una vita umana, questi sarebbero stati cambiamenti che un individuo potrebbe verificare. Il sistema climatico ha la capacità di rispondere a tali rapidi cambiamenti, ma solo fino ad un certo punto...
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