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Teletrasporto del DNA quantico. Evento possibile? Lo studio del premio Nobel Montagnier
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- Pubblicato 16 Maggio 2012
- Scritto da Vincenzo Ficco
Una delle ultime novità nel campo della fisica quantistica è l’esperimento eseguito da Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina nel 2008, che ha scoperto l'ipotetica capacità del DNA di inviare una sorta di impronta elettromagnetica di se stesso a fluidi e cellule. Tale esperimento e la prova concreta di un “tele-trasporto quantico del DNA” rimane per ora nei laboratori di Montagnier e del suo team, fino a che la sua ricerca scientifica, non farà apparizione nei giornali scientifici.
Oltre ai risultati su questo presunto tele-trasporto quantico, il ricercatore premio Nobel avrebbe scoperto che alcuni enzimi possono ricreare del DNA utilizzando l’impronta elettromagnetica.
Jeff Reimers, dell’ Università di Sidney afferma che se i risultati di tale esperimento fossero concreti tale scoperta rivoluzionerebbe i concetti della chimica moderna facendosi strada tra gli esperimenti più significativi degli ultimi 90 anni.
Molti ricercatori hanno reagito con scetticismo alla notizia di tale esperimento, affermando che non ci sono dati a disposizione per dimostrare la veridicità di tale scoperta.
Gli unici dati per il momento disponibili sono lo svolgimento di tale processo in laboratorio, che viene effettuato utilizzando due tubi adiacenti ma fisicamente separati tra loro posizionati all’interno di una bobina di rami e sottoposti ad una frequenza elettromagnetica molto debole. L’apparato è stato isolato dal campo elettromagnetico terrestre per evitare interferenze. Il primo tubo conteneva un frammento di DNA lungo circa 100 basi; il secondo conteneva invece acqua pura.
Dopo 16-18 ore, entrambi i campioni sono stati indipendentemente sottoposti ad una reazione a catena della polimerasi (PCR), un metodo comunemente utilizzato per amplificare tracce di DNA utilizzando degli enzimi (DNA-polimerasi) per creare diverse copie del materiale genetico originale. Il frammento genetico è stato rilevato in entrambi i tubi, anche se il secondo conteneva soltanto acqua.
Questo fenomeno si sarebbe verificato soltanto quando la soluzione originale di DNA è stata sottoposta a diverse cicli di diluizione prima di essere piazzata all’interno del campo magnetico. In ogni ciclo, il DNA è stato diluito con un rapporto 1 a 10, e quello che è stato definito “DNA fantasma” è stato recuperato solo dopo 7-12 diluizioni dell’originale, e non a concentrazioni estreme simili a quelle utilizzate per l’omeopatia.
Felix Franks, chimico che ha studiato l’acqua nel corso della sua carriera accademica, afferma che sulla base dei suoi studi le reazioni ottenute nell'esperimento non sono accettabili. La struttura si distruggerebbe istantaneamente perché l’acqua non ha memoria. Un collega di Montagnier, Giuseppe Vitiello, dell’Università di Salerno, sostiene invece che i risultati siano affidabili ritenendo molto importante che altri gruppi replichino l’esperimento.
Luc Montagnier ha assunto dall’inizio del mese di gennaio 2011, a 78 anni, la direzione di un nuovo istituto di ricerca presso l’Università Jiaotong a Shanghai. I suoi studi sono rivolti alle onde elettromagnetiche che vengono emanate dal DNA altamente diluite di vari agenti patogeni, che possono rivelare l’origine batterica o virale di molte condizioni umane, tra cui l’autismo e il morbo di Alzheimer.
Fonte http://www.totalscienze.com/teletrasporto-quantico-del-dna
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