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Nuovo STUDIO mostra che i POLLINI influenzano il CLIMA
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- Pubblicato 09 Maggio 2015
- Scritto da Rinaldo Cilli
Gli scienziati hanno di recente scoperto che il polline può rovinare l'umore di migliaia e migliaia di persone (non solo per chi soffre delle terribili allergie ad esso collegate). E' stato infatti scoperto che queste piccole molecole organiche che galleggiano in aria, in particolar modo durante la stagione primaverile, possono contribuire (pensate!) alla formazione di nuvole e pioggia.
Lo studio è stato condotto da un team di specialisti dell'Università di College Station, in Texas e dell'Università del Michigan. "Abbiamo pensato, infatti, che il polline è troppo grande per formare le nubi o influenzare, in un certo qualmodo, il clima della Terra. Tuttavia i nostri recenti studi hanno confermato che effettivamente sbagliavamo" riferisce il professore di atmosfera Allison Stainer.
Il polline, infatti, tende a disintegrarsi nell'aria in piccole particelle che combinano in un'atmosfera carica di vapore acqueo. Le molecole organiche assorbono l'umidità, che viene poi rilasciata nel tratto superiore dell'atmosfera stessa e sostiene la formazione delle nuvole. Essi, quindi, agiscono come una sorta di "seme" ove potrebbe poi successivamente formarsi una nube.
Gli specialisti spiegano che questo effetto riveste un ruolo molto importante anche per quanto riguarda il clima. Più pioggia causerà la crescita di più alberi, che a loro volta forniscono all'atmosfera maggiore quantità di polline in grado di cambiare le condizioni climatiche.
Si tratta questo di un nuovo studio che potrebbe rivelarsi una sorta di "chiave" per combattere la siccità? E' sufficiente piantare più alberi per poi osservare una maggior quantità di pioggia? Secondo i ricercatori, infatti, è ancora molto presto per fare una qualsiasi tipo di dichiarazione riguardo a questo aspetto, serviranno infatti ulteriori ricerche prima di potersi sbilanciare in questioni delicate come lo è la siccità, che ogni anno purtroppo fa parlare di se qua e là in giro per il nostro Pianeta.
E' stato inoltre scoperto che i pollini, a contatto con la superficie dell'acqua, non solo divengono più grandi di spessore e striati, ma hanno la capacità di far cambiare tonalità all'acqua a seconda del colore e del tipo di polline. Ieri, ad esempio, le acque del lago di Starnberg, in Germania, si sono tinte di giallo (foto sottostante), mentre gli oggetti che vedete sono delle semplici barche a vela.
Rinaldo Cilli
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