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I Geoglifi Amazzonici e i loro Misteri:NUOVI STUDI
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- Pubblicato 17 Febbraio 2015
- Scritto da Ali Dorate
Un progetto da 1,25 milioni di sterline, finanziato dal Consiglio Europeo della Ricerca, sta sostenendo lo sforzo di un team di ricerca internazionale che attraverso la "scansione" della foresta amazzonica in Brasile cerca le prove della presenza di antiche civiltà.
Con l'aiuto di droni e strumenti laser, gli studiosi cercheranno di rilevare i geoglifi nascosti e le tracce di antiche civiltà. L'iniziativa è stata annunciata in occasione della riunione annuale della American Association for the Advancement of Science, in California. I risultati del progetto potranno essere utilizzati per modellare la futura politica sull'uso sostenibile delle foreste e la conservazione dei siti storici.
I terrapieni insoliti, tra cui fossi quadrati, diritti e ad anello, sono stati scoperti nel 1999, dopo che grandi aree di foresta incontaminata sono state cancellate per far posto al pascolo per il bestiame. Da allora, sono state trovate tracce di centinaia di strutture in una regione che copre più di 240 km di diametro, dal nord della Bolivia, fino allo stato brasiliano di Amazonas.
Il Dr. Jose Iriarte, della Exeter University, ha dichiarato in una intervista alla BBC: "Mentre alcuni ricercatori ritengono che l'Amazzonia fu abitata da piccole bande di cacciatori-raccoglitori e agricoltori itineranti che ebbero un impatto minimo sull'ambiente, io ritengo invece che la foresta incontaminata che vediamo oggi non è stata sempre così. Ci sono sempre maggiori prove che dimostrerebbero il contrario. L'Amazzonia potrebbe essere stata abitata da grandi, numerose, complesse e gerarchiche società che hanno avuto un forte impatto sull'ambiente, quello che noi definiamo come un'ipotesi di parco culturale". La ricerca servirà a cercare di capire la portata e le attività delle popolazioni che vissero nel tardo periodo precolombiano (gli ultimi 3.000 anni prima che gli europei arrivassero, nel 1490).
Il team internazionale cercherà di trovare più geoglifi attraverso i droni e la tecnologia LiDAR (Light Detection and Ranging) che è stata sviluppata nel 1960 per analizzare oceani e ghiacci nell'Artico, ma è stata impiegata anche per la mappatura in topografia e in geologia.
Gli archeologi vogliono far luce sulla datazione e lo scopo dei geoglifi, abitazioni e fossati, che in gran parte rimangono un mistero. Più di 450 opere in terra sono state localizzate in aree rimosse di foresta pluviale. Alcune delle opere situate sono raggruppate su un alto plateau, suggerendo che potrebbero essere state utilizzate per la difesa. Tuttavia, o come altri hanno teorizzato, potrebbero essere state utilizzate per il drenaggio o per incanalare l'acqua o per una funzione cerimoniale o religiosa.
Fotografia aerea e il piano di lavori di sterro in Fazenda Colorada, che si compone di forme geometriche chiare. Scavi suggeriscono che gli abitanti vivevano in una piazza a tre lati. Credit: Sanna Saunaluoma, Antichità Journa
Se la squadra ricercatori di sarà in grado di trovare le prove di antica civiltà si avvalorerà l'idea che la foresta pluviale che conosciamo oggi potrebbe essere il risultato della presenza degli antichi umani.
Ali Dorate
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