Glaciologia
"Risolto" il paradosso sulla formazione dello strato di Ghiaccio Polare
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- Categoria principale: Scienze Naturali
- Categoria: Glaciologia
- Pubblicato 10 Settembre 2013
- Scritto da Paolo Lui
L'inizio dell'ultimo periodo glaciale è stato caratterizzato nell'emisfero settentrionale da un maggiore accumulo di neve alle alte latitudini, e la formazione di un enorme strato di ghiaccio polare. Per i climatologi questo era paradossale, dal momento che la nevicata è sempre associata a umidità elevata e temperature relativamente moderate.
Nell'immagine seguente, a sinistra e dal basso in alto: I cambiamenti nella temperatura atmosferica e oceanica in Europa occidentale e nel golfo di Biscaglia, i cambiamenti nel volume complessivo del ghiaccio, i cambiamenti nella temperatura atmosferica in Groenlandia (GI indica i periodi di riscaldamento in Groenlandia). Le strisce blu rappresentano le fasi di raffreddamento nella parte occidentale d'Europa e il riscaldamento dell'acqua nel Golfo di Biscaglia. A destra: Proposta del modello di circolazione oceanica per spiegare la presenza di acque calde nel Golfo di Biscaglia durante le fasi di raffreddamento atmosferico al momento della comparsa della glaciazione. Le frecce rosse e i puntini indicano le acque superficiali calde; frecce blu e puntini indicano acque superficiali fredde. NADW: North Atlantic Deep Water, SC: corrente superficiale, STG: vortice subtropicale, SPG: vortice subpolare.
Ora, un team francese coordinato da Maria Fernanda Sanchez-Goni, ricercatrice presso l'EPHE (CNRS / Università di Bordeaux ) sembra poter risolvere questo paradosso.
Analizzando campioni di sedimenti risalenti da 80.000 a 70. 000 anni fa, i ricercatori hanno dimostrato che in questo periodo le temperature dell'acqua nel golfo di Biscaglia sono rimaste relativamente alte, mentre le temperature in Europa continentale gradualmente diminuivano.
Portata verso nord dalla ventilazione, l'umidità rilasciata da questo contrasto termico sembra aver causato la nevicata che ha formato lo strato di ghiaccio polare. Il loro lavoro è stato pubblicato sul sito Nature Geoscience il 1 settembre 2013 .
Negli ultimi due milioni di anni la Terra ha vissuto lunghi periodi glaciali separati da brevi periodi più caldi conosciuti come interglaciali. Questa successione di cicli glaciali e interglaciali è causata da cambiamenti nella insolazione indotte da variazioni cicliche della distanza tra la Terra e il Sole, e l'inclinazione e la direzione dell'asse rispetto del nostro pianeta al sole.
L'ultimo periodo glaciale, terminato 12.000 anni fa, è iniziato tra 80.000 e 70.000 anni fa. Questo periodo è stato caratterizzato da variabilità climatica su scale temporali millenarie, con brevi periodi di raffreddamento alternati con miglioramenti sempre meno marcati nel clima, quando la glaciazione diventava incipiente. 70.000 anni fa, a seguito di una riduzione dell'insolazione, i livelli del mare sono diminuiti di 80 metri. Questo dimostra che c'è stato un grande accumulo di neve alle alte latitudini, che era la causa dello strato di ghiaccio attorno al polo nord.
Tuttavia, le temperature fredde sono generalmente associate con tempo secco e scarse precipitazioni. Per far cadere la neve, il tempo deve essere umido e la temperatura moderatamente bassa. In queste condizioni, come si spiega l'accumulo di neve al Polo?
Per rispondere a questa domanda, i ricercatori hanno analizzato campioni di sedimenti marini raccolti al largo della Galizia (Spagna) e dal Golfo di Biscaglia, contenenti polline e foraminiferi, organismi marini microscopici con scheletri calcarei. I granuli di polline sono eccellenti indicatori della vegetazione e della temperatura del continente, mentre i foraminiferi forniscono informazioni sulla temperatura dell'oceano.
Gli scienziati sono stati così in grado di ricostruire i cambiamenti nella copertura vegetale della costa atlantica e le temperature dell'Oceano Atlantico. Essi hanno osservato un sorprendente disaccoppiamento tra la temperatura del Golfo di Biscaglia e quella del continente europeo.
Quando le temperature erano molto fredde, sulla terraferma, gli oceani sono rimasti caldi, soprattutto durante i periodi di intenso raffreddamento che hanno avuto luogo al momento della comparsa della glaciazione.
Il disaccoppiamento corrisponde a periodi in cui la Corrente del Golfo, una potente corrente marina che trasporta le acque calde del Golfo del Messico verso nord, è stato spinta verso il Golfo di Biscaglia dalla moderata rottura di iceberg dal nord del continente americano.
E' la differenza di temperatura tra il Golfo di Biscaglia e la terraferma adiacente che ha rilasciato l'umidità elevata, che è stata trasportata verso il polo nord dai venti, causando in tal modo, secondo i ricercatori, l'abbondante nevicata che ha formato lo strato di ghiaccio polare.
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