Astronomia
Nuovo studio sulle SUPERTEMPESTE sulla superficie di Saturno
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- Categoria: Astronomia
- Pubblicato 14 Aprile 2015
- Scritto da A.T.
Denominate "Great White Spots", ossia le "grandi macchie bianche". Stiamo parlando delle supertempeste sul pianeta Saturno, così grandi da poter essere viste persino dai telescopi terrestri.
Si verificano una volta ogni 20-30 anni e stravolgono tutto il pianeta in uno spettacolo violento che infuria per mesi e mesi. In 140 anni di osservazioni telescopiche, sei grandi tempeste sono scoppiate su Saturno. Esse possono circondare l'intero pianeta che ha un raggio medio di 36,184 mila miglia (58,232 mila km). Cassini e osservatori sulla Terra hanno seguito la più recente di queste tempeste da dicembre 2010 a agosto 2011. Durante questo periodo, la supertempesta è esplosa attraverso le nuvole poi si è snodata attorno a Saturno.
Ora un team sostiene che lo straordinario comportamento del vapore acqueo nell'atmosfera del gigante gassoso potrebbe essere il motivo per cui queste tempeste accadadono così di rado.
Una gigantesca tempesta iniziata alla fine del 2010 e protratta fino a metà del 2011, si è sviluppa sull'emisfero settentrionale di Saturno, nella serie di immagini raccolte dalla sonda NASA Cassini.
L'immagine a falsi colori dalla sonda Cassini rivela una di questi supertempeste in dettaglio. Le nuvole che appaiono blu qui sono le più alte e sono semitrasparenti. Quelle che sono di colore giallo e bianco sono nubi spesse ad alta quota. Quelle mostrate in verde sono le nubi intermedie. Colori rosso e marrone indicano le nuvole a bassa quota.
Cheng Li, del California Institute of Technology, ha spiegato che come l'atmosfera terrestre anche quella di Saturno è composta da vari strati differenti. Lo strato più esterno dell'atmosfera, quello dove si formano le nubi, è meno denso dei sottostanti e quindi "galleggia" sugli altri, composti per lo più da idrogeno, elio e una piccola parte di vapore acqueo, oltre a fosforo, arsenico e altri elementi. Lo strato esterno impedisce all'atmosfera più calda, che sta sotto, di salire, raffreddarsi e condensarsi, ossia seguire il processo fondamentale all'origine di temporali e tempeste. Una situazione, questa, che può rimanere stabile per decenni.In questa fase di stallo, la coltre più esterna dell'atmosfera irradia calore verso lo spazio e si raffredda progressivamente, finché diventa più densa e pesante dello strato inferiore. A questo punto l'equilibrio si rompe. L'atmosfera più calda, fino a quel momento bloccata, fuoriesce improvvisamente e le molecole d'acqua presenti iniziano a vorticare originando una tempesta vera e propria che dura finché l'equilibrio iniziale non viene ripristinato. " Il tempo necessario perché tutto ciò avvenga dipende da quanto impiega l'aria di Saturno a raffreddarsi e poiché il pianeta è enorme ci vogliono mesi", ha spiegato Cheng Li.
A.T.
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