Astronomia

La Nebulosa Homunculus in un modello 3D: IL VIDEO

Dettagli: Categoria principale: Scienze Naturali; Categoria: Astronomia; Pubblicato 18 Luglio 2014; Scritto da Ali Dorate

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Il primo modello 3D ad alta risoluzione della nubulosa Homunculus

Un gruppo di nove astrofisici, tre di loro brasiliani, ha prodotto una mappa tridimensionale della nebulosa di polveri che circonda la stella Eta Carinae, uno delle più studiate della Via Lattea.

La nebulosa, nota come Homunculus, si è formata in seguito ad una grande esplosione a cui la stella è andata incontro circa 7500 anni fa, e da allora è in continua espansione. Homunculus ha la forma di due lobi, costituiti da un guscio sottile di polveri di circa 15 volte la massa del Sole e 3.000 miliardi di chilometri. Possono essere distinte, ad un'accurata osservazione, solo le strutture con una grandezza dell'ordine dei 15 miliardi di chilometri (paragonabile al diametro del Sistema solare); tra le strutture più significative si segnalano fasce di polveri, deboli condensazioni di gas e strane striature radiali.

Per realizzare la mappatura, gli astrofisici hanno utilizzato i dati ottenuti con lo spettrografo X-shooter montato sul telescopio ESO VLT. I dati sono stati poi trattati con il software Shape. Con la mappa tridimensionale, si è riscontrato che i due lobi della Homunculus non sono identici, e non sono perfettamente allineati.

La squadra infine ha ripreso 92 diverse aree del sistema, creando la mappa spettrale più completa elaborata fino ad oggi. Tali dati sono stati quindi utilizzati per creare un modello di forma palmare, che è stato poi stampato in 3D. Secondo i ricercatori, questo lavoro è stato utile per comprendere meglio le proprietà dell'Homunculus Nebula, oltre che rispondere alle domande circa la sua formazione.

"Il nostro modello indica che questo vasto guscio di gas e polvere ha un'origine più complessa di quanto generalmente si suppone," ha detto Thomas Madura, un collega del programma della NASA Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland, e membro del gruppo di studio. "Per la prima volta, vediamo prove che suggeriscono che le intense interazioni tra le stelle nel binario centrale hanno svolto un ruolo significativo nello scolpire la nebulosa che vediamo oggi."

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