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Brucia la Sardegna, divampano le polemiche: "assenza dello Stato"
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- Pubblicato 25 Giugno 2013
Mentre il rogo scoppiato 24 ore fa a Golfo Aranci divorava voracemente ettari su ettari di vegetazione (sospinto anche da forti venti di tramontana che non hanno quasi mai dato tregua) le polemiche sul mancato utilizzo dei canadair facevano il giro dell'Italia.
Uno dei due canadair presenti in Sardegna è rimasto fermo per un guasto, l'altro è arrivato sul luogo del rogo con oltre un'ora di ritardo rispetto alla prima chiamata di pronto intervento. E' stato necessario usufruire di un mezzo aereo giunto da Ciampino per domare con maggior rapidità le fiamme quasi fuori controllo.
La polemica è stata così forte che il sindaco di Golfo Aranci è arrivato a parlare di assenza dello stato, chiedendo anche lo stato di calamità naturale. Intanto vanno avanti le operazioni di bonifica e spegnimento degli ultimi roghi, e arriva anche prima stima sui danni: in 28 ore sono andati a fuoco 400-500 ettari di vegetazione nei pressi della magnifica località di Capo Figari.
Giuseppe Fasolino, sindaco di Golfo Aranci commenta amareggiato: "non c'è più niente da bruciare, tutto è andato distrutto" poi accusa "i mezzi aerei avrebbero dovuto alzarsi in volo all'alba, è arrivato solo uno dei due canadair a nostra disposizione, e in ritardo per via di un'avaria". In seguito il Presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci ha ottenuto il permesso di usufruire di un secondo aereo giunto da Ciampino e arrivato sul luogo del disastro attorno alle 08:30.
Stamani si è sfiorata una tragedia: un volontario ha accusato un forte dolore al petto ed è stato portato con urgenza in ospedale per condurre accertamenti. Nel frattempo l'ipotesi dell'incendio non è stata ancora chiarita, ma si teme che sia dolosa. Gli agenti della Forestale hanno recuperato un accendino nei pressi della località Case Rosse, luogo da cui è partito l'incendio. In corso di analisi le numerose riprese dei vari sistemi di videosorveglianza presenti in zona.
Immagine d'archivio.
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