L'angolo del direttore
LIGURIA, popolazione e imprenditori INFEROCITI con la METEO SPETTACOLO, mentre i media la esaltano senza sosta!
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- Categoria: L'angolo del direttore
- Pubblicato 27 Agosto 2012
- Scritto da Luciano Serangeli
Non c'è da fare affidamento sulla ragionevolezza, l'intuito e in ultima ipotesi sull'etica di coloro che gesticono l'informazione di massa.
Non c'è intuito, non c'è ragionevolezza e l'etica è una cosa vecchia e inutile che non viene nemmeno considerata.
E si che di segnali allarmanti e contrari all'immenso palcoscenico mediatico offerto da tutte le televisioni all'ultimo fenonemo del nulla, costituito dalla meteorologia spettacolo, fine a se stessa, ne sono arrivati e anche di pesantemente documentati.
La logica è sempre la stessa.
Appoggiare, adulare e sponsorizzare i più forti, è l'atteggiamneto tipico di un servilismo mediatico commerciale, che batte ogni etica professionale se mai ve ne fosse più traccia.
Come nei regimi del terzo mondo chi fa informazione pubblica sta coi più forti. Chi viene danneggiato, assillato, stremato dalla mediocrità di questo fenomeno insulso si arrangi.
La parte più becera e ignorante del popolino, quella per intenderci che esalta programmacci spazzatura come "il grande fratello" o "uomini e donne" vuole i nomignoli spettacolo? E allora esaltiamo quelli. Assecondare coloro che la cultura e la moralità non sanno nemmeno dove stanno di casa, fa cassa!
Se lo fa Mediaset lo deve fare la Rai e se lo fa la Rai lo deve fare La7 e così via senza sosta, fino all'infinito.
Però nelle redazioni della carta stampata, in maniera isolata e sporadica, ma proprio per questo encomiabile, qualche giornalista ha da qualche tempo preso coraggio e comincia a testimoniare come stanno le cose, andando incontro sicuramente a opposizioni più o meno dure da chi le redazioni le dirige.
L'ultimo esempio di rivolta giornalistica è quello che Alessandro Cassinis del Secolo XIX di Genova, che non la manda di certo a dire a chi aveva pronosticato devastanti bombe d'acqua su Genova per la notte tra il 25 e il 26 di agosto, testimoniando come questo modo di fare meteorologia, abbia danneggiato sia gli imprenditori della zona, che contavano sull'afflusso turistico del fine settimana, sia la popolazione genovese, tenuta sotto allarme psicologico in maniera del tutto arbitraria.
Eccola l'immagine dell'articolo in questione.
Ebbene, pur non illudendoci che finisca l'amplificazione della visibilità mediatica, data oltre che ai contenuti inattendibili e ai nomacci assurdi, anche ai personaggi che gestiscono quest'ignominiosa meteorologia d'avanspettacolo, con tanto di interviste continue sia in Tv che in Radio, noi siamo ben lieti di stare dalla parte di giornalisti seri come Alessandro Cassinis del Secolo IXI e Francesco la Spina de La Repubblica, entrambi di Genova, che sfidando la norma ormai tristemente consolidata, stanno dicendo chiaramente come stanno le cose in questo Paese, che da gloria e popolarità ai mediocri, ricoprendoli d'una notorietà immeritata e senza motivo d'essere.
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