L'angolo del direttore
Riprende a scaldarsi la Troposfera Polare. Moti retrogradi in agguato a novembre?
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- Pubblicato 05 Ottobre 2014
- Scritto da Luciano Serangeli
Indubbiamente interessanti in prospettiva "stagione fredda", sia l'attuale situazione di anomalia geopotenziale positiva in Troposfera Polare, che la progressiva discesa ai piani bassi della Stratosfera dell'inversione dei venti stratosferici.
L'inversione dei normali moti atmosferici zonali in Stratosfera, ad opera della QBO negativa, è infatti ormai prossima alla soglia dei 50 hPa, come possiamo vedere dal grafico sulla destra (cliccare per ingrandire) ed è attesa progredire con maggior accelerazione verso la Tropopausa nel corso della stagione fredda.
Difatti se è vero che in alta e media Stratosfera l'inversione dei venti Stratosferici segue un lento andamento, al di sotto dei 50 hPa la stessa di norma avviene più rapidamente.
Situazione questa che potrà favorire molto gli eventuali Warming Stratosferici, facilitando la strada alle discese calde destabilizzanti ai danni del Vortice Polare Troposferico.
D'altronde già in questo periodo vengono segnalate lievi anomalie termico-bariche alle medie quote della Stratosfera di 30 e 50 hPa. Ma il discorso è assai prematuro e avremo modo di seguirlo nel corso della stagione a venire.
Sembra invece riaffermarsi, dopo la breve pausa di poco più di un mese, la persistente fase di anomalia positiva geopotenziale del Vortice Polare Troposferico, che destabilizzando a lungo il succitato VPS, ha dato ampi segnali di se con l'anormale decorso della stagione estiva delle medie e alte latitudini dell'Emisfero Settentrionale.
L'evidenza di quanto detto è facilmente analizzabile nel sottostante grafico delle anomalie geopotenziali normalizzate, rilevate tra i 65 e i 90 gradi Nord.
Riprenderanno quindi, le frequenti incursioni a latitudini molto elevate da parte di figure anticicloniche, che apporteranno oltre a flussi di calore subtropicale, anche un'anomalia geopotenziale positiva in grado di deviare verso le zone temperate notevoli masse di aria fredda artica.
Cosa che sta già avvenendo nel bacino territoriale siberiano, luogo geografico di pertinenza della gelida figura anticiclonica invernale conosciuta come Orso Russo-Siberiano, la quale in presenza di anticicloni di blocco favorevolmente posizionati sul comparto occidentale euro-atlantico, potrebbe dare il via all'avvicinamento dei temibili moti retrogradi freddi a componente artico-continentale, al bacino del Mediterraneo.
Tutto ciò è ipotizzabile già a partire dall'ultima decade del mese di ottobre, per manifestarsi poi materialmente nel prossimo mese di novembre.
Stiamo a vedere. Non resta che attendere eventuali conferme di tipo modellistico nel corso delle prossime proiezioni meteorologiche dei principali centri mondiali di calcolo fisico-matematico.
Luciano Serangeli
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