L'angolo del direttore
Inverno 2013-2014 rigidissimo: la curiosa teoria americana delle analogie
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- Categoria: L'angolo del direttore
- Pubblicato 12 Ottobre 2013
- Scritto da Luciano Serangeli
E' una storia tutta americana e dimostra ulteriormente, qualora ce ne fosse il bisogno, come sia facile dimostrare tutto e il contrario di tutto analizzando certi fattori meteo-climatici invece che altri.
Semplicemente e senza quindi usare decine di carte e mappe meteorologiche a dimostrazione di tale congettura, secondo l'autore dello studio, basterebbe affidarsi a delle semplici "analogie", che fanno ricorrere specifiche condizioni climatiche in presenza di determinati valori dell'indice AO (Arctic Oscillation) nella stagione precedente.
Molto semplicemente si asserisce quanto segue.
Agli anni che hanno fatto registrare valori negativi dell'AO nel mese di febbraio, sono succeduti anni in cui tale valore è stato ancora più basso, determinando eccezionali crolli del Vortice Polare verso le latitudini temperate a scapito di quelle più settentrionali, che sono state invece interessate da condizioni altopressorie miti.
Per dimostrare ciò vengono presi in esame i mesi di febbraio degli anni 2009, 1984, 1977, 1968 e 1962 in cui il valore medio mensile dell'Arctic Oscillation è stato negativo, mostrando una mappa che ne illustra la media delle anomalie di geopotenziale a 500 hPa. La potete osservare qui sotto.
Nella mappa è evidente come l'area degli Stati Uniti orientali e quella occidentale europea furono interessate da anomalie negative di geopotenziale e quindi da situazioni climatiche perturbate e fredde, mentre i settori settentrionali sia americani che europei da anomalie positive di geopotenziale e quindi da situazioni climatiche più stabili e miti. Questa è la situazione classica in cui il valore negativo dell'indice AO spinge il Vortice Polare fuori sede, a cedere verso le medie latitudini temperate.
Ad ognuno degli anni elencati, succedette un anno con inverni particolarmente rigidi.
Nel teorema si citano quindi quelli 2009-2010, 1984-1985, 1977-1978, 1968-1969, 1962-1963, che non risulterà difficile per nessuno associare ad inverni particolarmente crudi ed estremi.
Come non ricordare anche in Italia il mitico inverno 1984-1985, il nevoso 2009-2010 e per chi è più avanti negli anni, l'altrettanto freddo e nevoso 1962-1963?
Stante quanto finora esposto, avendo il febbraio del 2013 presentato un indice AO negativo, dimostrato anche dalle anomalie di geopotenziale a 500 hPa riportate dalla mappa sottostante, non potremmo che attenderci un inverno 2013-2014 dai tratti estremamente arcigni, in linea con i famigerati inverni menzionati pocanzi.
Che dire?
Se bastassero riscontri così limitati e analogie tra un pugno di anni presi in considerazione, la meteorologia avrebbe svelato tutti i suoi misteri, risultando una scienza che offre grande affidabilità, cosa quest'ultima ancora lungi dall'essere un fatto reale.
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