Editoriali

"Il silenzio degli indecenti". Nessuna voce autorevole contro lo stupro pubblico della meteorologia

Come Michelangelo Buonarroti al Mosè della Basilica di San Pietro, verrebbe voglia a parecchi di noi che assistiamo inebetiti all'orgia ignobile e infausta che si gioca ormai da qualche mese in questo debosciato Paese di gratta e vinci informativo e culturale, di prendere un martello e dare una "tranva" sul ginocchio di qualcuno, che pur avendone titolo assiste muto, pavido e ignavo allo stupro ripetuto e scientifico di quel poco che già c'era nella capoccia degli italiani di una scienza chiamata Meteorologia.

Dove stanno i "controllori", i "garanti", gli "specialisti" della materia, gli "accreditati" a parlare; dove sono?

Zitti, silenti, muti, quiescenti e sempre di più "indecenti".

Manco fosse normale andare a ritirare dal proprio medico l'emocromo e senza profferir parola sentirsi dire:

- Hai mangiato troppi grassi, ti sono saliti i trillalleri!

I trillalleri?

Come minimo interverrebbe l'Ordine dei Medici a strappare a forza di tirate il lobo superiore dell'orecchio all'incauto dottore.

Ma di questa sgangherata e vecchia signora da marciapiede, che chiamasi Scienza della Meteorologia, non si occupa nessuno, tant'è che quelli che stanno nelle stanze dei bottoni, quelli abilitati istituzionalmente a prendere le decisioni, a vigilare e che potrebbero intervenire, le stanze le hanno trasformate in comodi salottini con snacks e gassose e si fanno la solita pennica disinteressata, tanto loro lo stipendio assicurato ce l'hanno e delle sorti della scienza che dovrebbero tutelare non gliene può fregare di meno.

Sono quelli che poi quando salgono su un jet da guerra di ultima generazione si fanno tirare giù da una "breccola" lanciata con la mazzafionda dal figlio dodicenne d'un pastore iracheno, che intendeva assestare una sassata al cane che vigilava male il gregge e invece ha sbagliato mira.

E ti pare che si sporcano le mani con un lavoro scomodo dove bisogna metterci anche la faccia?

Pare di sentirli nelle segrete stanze dire: Chi io? Io no! Vai tu! Io non so! Teniamo un profilo basso diamine!

Più basso di così..

Tant'è vero che il povero Anticiclone Subtropicale Africano, viene intitolato ai più improbabili personaggi epici e della storia antica, per poi essere ficcato nel culo dell'inferno a beccarsi i miasmi dei gironi danteschi e le putride assonanze foniche col calore di cui si fa latore sulla nostra Penisola.

Povera scienza nostra, non bastasse questo, la cassa di risonanza a queste incontrollate, recenti e becere consuetudini è ampia, o ancor meglio totale e non v'è giornale o telegiornale alcuno, dove preso a prestito il nomignolo astruso da affibbiare all'anticiclone, non ci si esibisca in previsioni a 7, 10 e persino a 15 giorni, manco gli imprecisissimi modelli fisico-matematici fossero parenti alle sibille cumane.

Ed è li che tutti noi offesi nella "virtute", invochiamo: Dov'è il controllore? Il controllore dov'è?

Ma come? Proprio il controllore che nel suo motto ha la virtute - Virtute Siderum Tenus ( con valore verso le stelle ) - ci lascia in balìa di questi infausti eventi?

Non appare il controllore.. niente da fare..

Che silenzio...

Il silenzio degli indecenti.

P.s.

Ottima la spiegazione che dà nel suo articolo Milo Fortuna, di NonSoloMeteo, sulle regole di ufficializzazione dei nomi delle figure atmosferiche: http://nonsolometeo.blogspot.it/2012/07/scopriamo-la-verita.html

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