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Editoriali

Stratwarming, il grande inganno

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La parola magica invernale che evoca attese spasmodiche il più delle volte infondate.

stratwarming il grande ingannoL'equivoco non sta nel fenomeno naturale atmosferico, che di per se è oggettivo, esiste, si genera e si estingue come tutti i cicli termico-dinamici che all'atmosfera appartengono, bensì nel termine che lo individua: Stratwarming.

Questa parola di per se ridondante, che rimbomba nelle orecchie come qualcosa di quasi favolistico, fantascientifico, inquietante, persino catastrofistico come il termine "Armageddon".

- Si abbatterà su di voi l'Armageddon finale!
- Si abbatterà su voi un tremendo Stratwarming!

E come tutto ciò che promette sfracelli, pericolo, sciagure mistiche, lacrime e sangue, diventa morbosamente affascinante.

Viviamo nell'attesa di questa punizione divina che ci piomberà sulle teste dall'alto e che non avrà pietà di nessuno, portando distruzione, devastando la norma naturale che ci circonda e a cui siamo abituati.

Ma non importa, perchè ne saremo testimoni e potremo dire di avere assistito a un evento unico, destinato a rimanere nella memoria dei pochi eletti che avranno potuto viverlo di persona e che potranno tramandarlo ai posteri.

Ma cosa significa Stratwarming?

Di per se questo termine è un'abbreviazione di Stratospheric Warming, o per meglio dire quella che in linguistica viene detta "composizione" tra il segmento Strat della parola Stratosfera e la parola warming. Stratospheric warming, ovvero "riscaldamento della Stratosfera".

Molto sinteticamente, per non annoiare nessuno, è un fenomeno di riscaldamento atmosferico, essenzialmente invernale, che raggiunge il suo apice in alta e media Stratosfera, per poi ripercuotersi dopo un periodo di tempo di lunghezza variabile al suolo e quindi in Troposfera, determinando generalmente, ma non sempre e in misura di volta in volta più o meno intensa, su un determinato territorio piuttosto che su un altro, un peggioramento più o meno lungo delle condizioni meteorologiche in ambito emisferico.

Da ormai qualche anno se ne sente parlare sempre più spesso sui siti meteo-climatici, cosa che man mano ha conquistato e poi infiammato la fantasia dei lettori, i quali, proprio per quanto detto ad inizio articolo, hanno cominciato ad attribuirgli un'importanza quasi religiosa, dogmatica e quindi esclusiva sulle sorti dell'inverno.

A contribuire a questa sorta di nuova fede integralista di stampo meteo-messianico, sono intervenuti anche i cosiddetti esperti e in modo ancora più discutibile gli scienziati del settore, che del tutto inappropriatamente hanno alimentato il pensiero del tutto errato da parte dei discepoli meteo-appassionati che sia la Stratosfera a imporre i ritmi e quindi anche i cicli meteorologici e climatici alla Troposfera.

Ebbene è un errore ma ancor più un orrore facilmente dimostrabile.

Da dove parte e come avviene infatti lo Stratwarming?

Sempre molto sinteticamente, esso parte dalla Troposfera e più precisamente dalle onde planetarie (onde di Rossby) che oltrepassando la Tropopausa (zona atmosferica di confine tra Troposfera e Stratosfera) si propagano nella Stratosfera.

I due effetti principali che ne derivano sono essenzialmente due.

Il primo è rappresentato dal disturbo alla normale circolazione atmosferica della Stratosfera.

Il secondo consiste in un aumento della temperatura dell'aria in media Stratosfera, dovuto al trasporto da parte delle onde planetarie di ozono troposferico, originatosi essenzialmente nelle zone di convezione permanente equatoriali e tropicali, il quale aumenta la concentrazione di quello già presente in misura massima in media Stratosfera, tra i 15 e i 35 Km dal suolo, anche detta per la presenza di questo gas Ozonosfera.

L'ozono in Stratosfera ha la funzione di assorbire il calore dei dannosi raggi ultravioletti provenienti dal Sole. La successiva decomposizione delle molecole di ozono per azione degli stessi ultravioletti che inizialmente lo producono, favorendo l'unione tra ossigeno monoatomico (un solo atomo) e ossigeno biatomico (2 atomi), sviluppa calore, cosa che spiega la veloce crescita di temperatura in media Stratosfera.

Ed ecco che siamo di fronte al fenomeno dello Stratwarming.

Abbiamo visto quindi, in poche semplici righe, come quella della Stratosfera sia una risposta secondaria che segue all'azione primaria della Troposfera.

In parole povere non è la Stratosfera a condizionare inizialmente le dinamiche della Troposfera, bensì il contrario e quest'ultima, ovvero la Troposfera, oltre ad avere propri meccanismi dinamici indipendenti, è in grado di indurne di nuovi anche alla parte confinante superiore dell'atmosfera, ovvero la Stratosfera.

D'altronde, a supporto ulteriore di questa che è un'evidenza, va ricordato che mentre la Troposfera è animata da svariate forzanti naturali quali la temperatura degli oceani, quella delle terre emerse, gli ostacoli alla circolazione atmosferica costituiti dai rilievi orografici, la presenza di ghiaccio ai poli, quella dei vulcani che con le ceneri emesse impediscono la radiazione solare, la Stratosfera è una porzione dell'atmosfera relativamente tranquilla in cui questi condizionamenti non sono presenti.

Affermare perciò che sia un ambiente relativamente tranquillo a condizionarne uno estremamente dinamico è un controsenso scientifico che non può trovare conferma da alcuna legge fisica.

Proprio per quanto sinora esposto, è semplice comprendere come la scaldata stratosferica, (Stratwarming) una volta giunta in prossimità della Troposfera, non abbia la stessa facilità a propagarsi al suo interno che hanno invece avuto inizialmente le onde planetarie a propagarsi dalla Troposfera in Stratosfera.

Questa che è conosciuta come fase di coupling (accoppiamento) tra le due sezioni confinanti dell'atmosfera, vedrà la forzante termico-dinamica e di conseguenza anche barica proveniente dall'alto, doversi adattare alle pregresse condizioni termico-dinamiche sottostanti della Troposfera.

Ancora una volta è la Stratosfera quindi a doversi adattare alla ben più dinamica Troposfera, fatto per cui le modifiche alla configurazione di quest'ultima saranno soltanto parziali.

Di qui è facile comprendere come, mentre sia logico dover monitorare le condizioni dell'atmosfera nel suo complesso, cosa che peraltro anche noi facciamo con regolarità sul nostro sito, seguendo costantemente le condizioni termico-bariche della Stratosfera, non lo è altrettanto attribuire ai fenomeni stratosferici e nello specifico a quello dello Stratwarming, una valenza immaginifica e quasi totalitaria rispetto alle quotidiane dinamiche della Troposfera.

Per mettere in pratica ciò, non c'è cosa più facile da fare che ricordare il grande inverno del 1956, in cui la Stratosfera non giocò nessun ruolo in una stagione che ancora oggi è ricordata come tra quelle più aspre degli archivi storici invernali.

Quindi Stratwarming si ma con moderazione, come si direbbe in una pubblicità di alcolici, per non dover ritrovarsi a dover sussurrare con delusione troppo spesso: Stratwarming... il grande inganno.

stratwarming il grande inganno

Luciano Serangeli

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