Premetto che i dati e le mappe a seguire appartengono agli archivi storici meteorologici di Meteociel e del NOAA. Desidero inoltre ripetere in maniera stringata, per chi non l'avesse letto in precedenza, quanto ho più volte ripetuto nelle mie analisi dei giorni scorsi.

Esordisce oggi, primo marzo 2016, la nuova stagione primaverile meteorologica, in attesa che il prossimo 20 marzo alle 04:30 abbia inizio quella astronomica.

Marzo da sempre è un mese indisciplinato, pazzo, sorprendente.

A volte mitissimo inizio di primavera, altre volte canaglia insolente, che spara colpi di coda gelidi e crude fasi di tardivo inverno.

Ne è passato di tempo da quando l’inverno veniva apostrofato come Generale Inverno.

Oggi , da ormai molte stagioni e io aggiungerei troppe, da noi in Italia, ma anche in Europa, lo si può definire meglio come Appuntato Semplice Inverno.

Inutile nasconderlo.

Chi ama e segue la meteorologia e non lo fa quindi in maniera nazional-popolare, ovvero in quel modo di massa che porta a consultare compulsivamente le inutili iconcine descrittive del tempo sulle applicazione dei principali siti meteorologici nazionali, destinate a cambiare inevitabilmente ogni 5 minuti, essendo esse un prodotto di sintesi elaborato da stupidi computer senz’anima e senza capacità analitica intellettiva, chi, come dicevo, ama la meteorologia e ne esplora i concetti e ne approfondisce la conoscenza, ama per antonomasia l’evento meteorologico, l’espressione massima dell’atmosfera insomma, sia essa di tipo estivo che di tipo invernale.

E’ stato un weekend che molti non dimenticheranno facilmente. Mi riferisco a tutti i calabresi che in questi giorni hanno visto la propria regione in ginocchio, flagellata dal maltempo.

Una pista dominante con sistemi di basse pressioni in movimento da ovest a est in tutta Europa si tradurrà in un netto contrasto tra l'aria fredda in tutta la Scandinavia e masse d'aria più miti radicate vicino al Mediterraneo.

Se ci divertissimo ogni giorno ad aprire il web, a guardare i tg e a leggere/ascoltare quel che viene detto e scritto bhè, ci verrebbe senz'altro voglia di spegner tutto e andare a farci una passeggiata. Che sia dopo pranzo o dopo cena non importa, l'importante è scappare dalle tante fandonie che vengono messe in circolazione dai soliti ciarlatani della meteorologia.

Sembra un controsenso; dove ci si può riparare dal caldo in città se non frequentando parchi e giardini? Eppure, pensate un pò, è proprio in questi luoghi che scatta la trappola “ozono”. Un gas indispensabile in alta stratosfera, ma molto, molto dannoso per la nostra salute se presente negli strati più bassi, ove si accumula in modo subdolo e strisciante proprio nelle ore di gran caldo.

Le ondate di calore si verificano quando le temperature e il tasso di umidità rimangono molto elevati per diversi giorni consecutivi. A questo si può anche aggiungere l’irraggiamento solare molto intenso, proprio come capita a giugno, e magari anche una ventilazione debole e/o assente. Sono le tipiche condizioni che si verificano in presenza del famigerato anticiclone sub-tropicale continentale, meglio conosciuto alta pressione nord-africana.

Siamo alle prese con l’apice di questa prima ondata di caldo estiva; la colonnina di mercurio ha infatti raggiunto i 33-34°C su diverse cittò della val Padana, i 31-33°C sulle pianure interne delle regioni centrali tirreniche. Sono valori palesemente anomali per la prima decade di giugno, basti pensare ai 7°C di scarto riferiti alle città di Milano e Bologna (32°C contro i 26°C della media), ma anche ai 6°C di Torino (30°C contro 24°C) ai 4°C di Firenze (31°C contro 27°C) o ai 3°C di Roma (30°C contro 27°C).

Tra tutte le idrometeore, ossia tra i tanti tipi di precipitazione, la grandine è senz'altro quella più pericolosa. Ma cos’è in sostanza la grandine? E’ una precipitazione solida formata da pezzi di ghiaccio che cadono esclusivamente dalle nubi temporalesche, ossia dai cumulonembi. Da questo primo concetto possiamo dedurre che le caratteristiche primarie della grandine dipendono in generale dalla fisica della nube e dal suo sviluppo verticale.