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Primo forte NOR'EASTER nel nord-est degli USA, attese NEVICATE sugli Appalachi e forti venti sul New England

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Il primo “Nor’easter” di stagione sta per spazzare le coste del New England


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Sugli stati del New England, nel nord-est degli Stati Uniti, sta per irrompere il primo “Nor’easter” di stagione, che oltre a produrre forti venti dai quadranti settentrionali, causerà anche le prime importanti nevicate autunnali sul nord-est degli USA.

In molti stati, dalla Pennsylvania al Massachusetts e lo stato di New York, la “dama bianca” si accompagnerà agli intensi venti dai quadranti settentrionali, lasciando le prime imbiancate fino a quote pianeggianti. In realtà, più che nevicate vere e proprie potremo definirle delle spolverate di neve, visto che in gran parte di queste località verificheranno continue fioccate di debole o moderata intensità, che depositeranno un sottile velo bianco al suolo, inferiore ai 5-6 cm nella maggior parte dei casi.

Solo occasionalmente, a quote decisamente più elevate, lungo la catena degli Appalachi, fra la Pennsylvania, lo stato di New York, il New Hampshire, il Massachusetts, il più settentrionale Maine, il manto bianco depositato al suolo oltrepasserà il muro dei 15-20 cm, creando anche qualche disagio ai trasporti.

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I primi fiocchi autunnali potrebbero raggiungere persino l’area di Boston, seppur con fiocchi coreografici, visto la presenza di temperature significativamente positive e di venti piuttosto sostenuti, da N-NE e da NE, che manterranno la colonnina di mercurio su valori decisamente superiori ai +0°C. Specie in prossimità della fascia costiera.

Perturbazioni invernali di questo tipo sono comuni nel mese di Novembre sulla costa nord-orientale degli Stati Uniti, in particolare nei periodi di massima ingerenza del vortice canadese sul continente nord-americano, quando sulla West Coast o sugli stati centrali impera un promontorio anticiclonico di blocco che agevola la discesa di blocchi di aria molto fredda direttamente dall’Artico canadese verso il nord degli USA e l’area dei Grandi Laghi. In questo caso, l’approfondimento di una circolazione depressionaria poco a largo dell’East Coast, con un minimo barico abbastanza profondo, sceso sotto i 996 hpa (un classico del “Nor’easter”), ha determinato il richiamo di aria decisamente più fredda dallo stato canadese del Quèbec e dall’est dell’Ontario verso gli USA nord-orientali, con l’isoterma di +0°C a 850 hpa scivolata fino al North Carolina, mentre le isoterme di -4°C -5°C hanno abbondantemente varcato il confine canadese fino al Massachusetts e allo stato di New York.

Il risucchio, da parte della profonda circolazione depressionaria, delle masse d’aria fredde d’estrazione canadese, ha dato luogo alle tipiche precipitazioni (stavolta non nevose fino alle coste) da “Nor’easter” sul New England. Tali di configurazioni, in genere, specie se il minimo barico nei bassi strati si localizza poco a largo delle città di New York e Boston, predispone una intensa ventilazione dai quadranti nord-orientali, con la classica componente da N-NE e NE, che trasporta aria piuttosto umida dalla superficie oceanica verso la fascia costiera

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L’aria molto umida oceanica, una volta raggiunte le aree costiere del New England, tende a interagire con le masse d’aria molto più fredde, di origine artica, che dal Canada orientale scivolano in direzione dell’East Coast, umidificandole notevolmente al punto da produrre una estesa nuvolosità bassa (spesso la base delle nubi può essere di soli 300-200 metri sulle coste del Massachusetts, Long Island e New Jersey) che da la stura a persistenti precipitazioni, le quali assumono un prevalente carattere nevoso con la discesa di aria molto fredda dal Canada orientale.

Da tali interazioni, fra l’aria umida oceanica e quella fredda canadese, si vengono a creare i presupposti per intense e persistenti nevicate fino alle coste, in grado di lasciare accumuli a dir poco consistenti, anche di oltre i 50-60 cm in pochissime ore.

Il “Nor’easter” che interesserà il New England nelle prossime ore non sarà intenso, ma lo possiamo catalogare come un evento di debole o moderata intensità, malgrado la presenza di una profonda ciclogenesi a carattere freddo, scesa sotto i 996 hpa. I venti, a tratti intensi, non dovrebbero neppure oltrepassare la soglia dei 90 km/h, con picchi di poco superiori ai 65-70 km/h nell’area di Cape Cod e lungo le zone più esposte della costa del Massachusetts. I venti da Nord, N-NE e da NE, inoltre, potranno superare la soglia d’attenzione anche in altre località del Long Island, New Jersey e stato di New York.

In più le mareggiate attivate dall’intensa ventilazione nord-orientale dovrebbero accompagnarsi a picchi marea molto bassi, data la presenza del quarto di luna. Ciò impedirà di cagionare ingenti danni sulle aree costiere del New Jersey, già duramente colpite dallo “Storm Surge” prodotto da “Sandy”, che si accompagnò al massimo picco di alta marea mensile. Nei prossimi giorni, con il ritorno dei cieli in larga parte sereni o poco nuvolosi, sarà il freddo a farsi sentire, con diffuse gelate notturne nelle aree innevate di fresco.

Daniele Ingemi

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