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L'inverno piomba sull'est Europa: prime nevicate in Ucraina, in Bielorussia si scende sotto i -12°C
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- Pubblicato 25 Ottobre 2014
- Scritto da Daniele Ingemi
La prima neve della stagione ha imbiancato gli Oblast'
La prima neve di stagione ha imbiancato gli Oblast’ dell’Ucraina sud-occidentale, ed in particolare la regione della Podolia, dove le precipitazioni moderate, causate dal fronte occluso associato alla depressione adriatica, in spostamento verso la Grecia e il mar Egeo, hanno dato luogo a fitte nevicate fra le città di Vinnitsa, Cherkasy e Khmelnitsky.
Difatti il nocciolo di aria gelida in quota, polare marittima, associato alla depressione adriatica, si è sovrapposto su un ampia area dove stagnano presso il suolo masse d’aria molto fredde, d’estrazione continentale, con uno “zero termico” attestato a soli 300-200 metri, ma localmente anche più basso.
Ciò in presenza di precipitazioni moderate, causate dalla risalita dell’occlusione, ha assicurato nevicate con tanto di accumulo fino al suolo. Per questo molte città dell’Ucraina centro-occidentale hanno ricevuto anche dei buoni accumuli, fino a 15-20 cm di neve fresca in appena 24 ore. L’accumulo più significativo si è registrato a Haysin, dove in totale sono caduti fino a 19 cm.
Notevolissimi anche i 16 cm di Kamianets Podil'Skyi, i 15 cm di Uman e gli appena 14 cm di Zmerinka. Il resto del paese, inglobato dall’imponente anticiclone di blocco disteso verso la Russia occidentale, non ha ricevuto alcun tipo di precipitazione, che visto il campo termico nei bassi strati avrebbe assunto prevalente carattere nevoso.
Negli ultimi giorni una parte dell’aria molto fredda che da diversi giorni staziona sulla Russia europea, a seguito delle due recenti avvezioni artiche che hanno investito i bassopiani Sarmatici, è riuscita a versarsi anche fra la Bielorussia e l’Ucraina, tramite una tesa, a tratti anche sostenuta, ventilazione da E-NE e NE, che scorre lungo il bordo più meridionale di un robusto promontorio anticiclonico di blocco disteso, con un proprio asse principale, fra la Bielorussia e il settore più occidentale della Russia.
Quest’aria molto fredda e pesante proveniente dalla Russia, ormai depositata nei bassi strati, ha creato l’ambiente ideale per l’avvento della prima neve a quote quasi pianeggianti sul territorio ucraino.
L’interazione fra l’aria molto fredda, d’estrazione artica continentale, che dalla Russia europea scivola in direzione dell’Ucraina e della Bielorussia, con le masse d’aria molto più miti ed umide in quota in scorrimento sul late anteriore del sistema frontale, che dal settore occidentale del mar Nero risalivano verso la Romania e l’Ucraina meridionale, hanno incentivato lo sviluppo di una nuvolosità compatta che è stata in grado di dare la stura a precipitazioni anche moderate.
Lo scorrimento dell’aria mite e piuttosto umida, di origine mediterranea, sopra lo strato di aria molto fredda e pesante, in discesa dalla Russia europea, ha originato una spessa copertura nuvolosa di tipo “avvettivo” (altostrati e nembostrati) che ha dato luogo all’abbondante nevicata sulla Podolia.
Il significativo apporto di umidità, indotto dall’avvicinamento del sistema frontale ai Balcani orientali e al settore occidentale del mar Nero, ha anche esacerbato le precipitazioni, rendendole anche più persistenti, ed accompagnandole ad una sostenuta ventilazione da E-NE e NE, con punte fino a oltre 40-50 km/h, che ha reso le precipitazioni semi-orizzontali.
Intanto nel resto dell’Ucraina e della Bielorussia, cosi come nelle Repubbliche Baltiche, il continuo afflusso, nei bassi strati, dell’aria molto fredda proveniente dai bassopiani Sarmatici, sta facendo scivolare le temperature su valori abbondantemente sotto i +0°C.
In Ucraina, fra i valori più bassi segnaliamo i -9.2°C di Konotop e i -6.8°C della capitale Kiev, dove la moderata ventilazione da NE rende l’aria ancora più tagliente. In Bielorussia sono davvero significativi i -12.5°C di Babrujsk, uno dei valori più bassi in assoluto finora registrati.
Nelle aree soggette al recente innevamento si verrà a determinare un consistente effetto “Albedo” che contribuirà ad accentuare il raffreddamento dello strato d’aria prossimo al suolo, con temperature minime che nelle ore notturne, in presenza di aria più secca in quota, cieli limpidi e sereni e scarsa ventilazione, potranno scivolare anche al di sotto dei -8°C -9°C, localmente anche -10°C.
Questo raffreddamento, entro Novembre, al passaggio del primo sistema frontale collegato al flusso perturbato atlantico o all’affondo di una saccatura di origini artiche, dovrebbe preparare il terreno adatto alle prime importanti nevicate al piano, pronta a lasciare i primi sottili accumuli sul terreno e a dipingere di bianco le campagne e le principali città fra Bielorussia, Ucraina e Repubbliche Baltiche.
Da queste parti in inverno per vedere la prima neve a quote molto basse, se non addirittura al piano, occorre solo il transito di un vasto nocciolo di aria gelida in quota, di natura artica o polare, associata ad una profonda circolazione depressionaria in sede artica.
L’aria gelida in quota, con valori sotto i -30°C -35°C a 500 hpa, sovrapponendosi al di sopra di un’area dove stagnano presso il suolo masse d’aria molto fredde, d’estrazione continentale, con uno “zero termico” attestato a soli 300 metri, in presenza di precipitazioni può assicurare nevicate con tanto di accumulo fino al suolo.
Anche nel caso in cui la linea dello “zero termico” si attesti a quote non particolarmente basse. In quest’ultimo caso solo in presenza di precipitazioni moderate o intense la quota neve può rapidamente spingersi fino al piano per il rapido rovesciamento dell’aria fredda in quota attraverso le stesse precipitazioni.
Daniele Ingemi
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