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Didattica fenomeni & parametri atmosferici

Piogge ABBONDANTI sulle regioni settentrionali, colpa dell'instabilità condizionata SIMMETRICA

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Piogge molto abbondanti al Nord per l'azione dell'instabilità condizionata simmetrica

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Nei prossimi giorni, già a partire da domani, sulle regioni settentrionali le piogge abbondanti causate dai sostenuti venti di scirocco che risaliranno dalla costa libica si assoceranno al fenomeno dell’instabilità condizionata simmetrica, meglio nota come “Slantwise convection”.

Una particolare condizione atmosferica che accompagnata una fase di forte maltempo, in particolari situazioni sinottiche analoghe a quella che sta per presentarsi sul bacino centrale del mar Mediterraneo. Quando si parla di instabilità condizionata simmetrica (CSI) in genere si analizza il caso di una particella che è spostata lungo un piano inclinato, assumendo che ancora essa sia in perfetto equilibrio con l’ambiente esterno e che le sue caratteristiche termodinamiche non vengano alterate dall’ambiente circostante.

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Se la particella è spostata lontano dal suo punto di equilibrio e non vi ritorna spontaneamente potremo parlare di instabilità condizionata simmetrica, o meglio “Slantwise convection”. Questo tipo di instabilità è originata da una combinazione di instabilità inerziale ed instabilità gravitazionale.

Di solito l’instabilità condizionata simmetrica si realizza in determinate condizioni sinottiche che rispecchiano tali elementi;

1) un basso grado di baroclinicità a tutte le quote

2) una limitata avvezione di vorticità positiva per una curvatura ciclonica

3) una preponderante avvezione di vorticità positiva per “Shear” del vento in quota.

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Tali condizioni, appena enunciate, sarebbero le più favorevoli per l’avvento dell’instabilità condizionata simmetrica. Una tipica configurazione sinottica che soddisfa le condizioni descritte sopra è la cosiddetta “V-Shaped through”, una saccatura molto allungata, in genere di origine atlantica, in particolare nel suo settore più meridionale, che sprofonda verso latitudini meridionali.

Nella maggior parte dei casi l’affondo di una saccatura, di tipo “V-Shaped through”, da origine a severe fasi perturbate per l’instaurazione di avvezioni di vorticità positiva e l’afflusso, lungo il ramo ascendente della saccatura, di correnti pre-frontali calde e molto umide, d’estrazione sub-tropicale continentale, che possono scaricare intensi carichi di precipitazioni sulle regioni del centro-nord, vuoi per lo “stau” esercitato da Alpi e Appennini all’umido flusso meridionale che per la rapida destabilizzazione atmosferica indotto dalla saccatura stessa.

Nel caso della saccatura “V-Shaped through”, il piano inclinato è rappresentato in questo caso dalla superficie del fronte freddo lungo cui l’aria calda è costretta a salire tramite i moti ascendenti (moti convettivi) generati dalla componente geostrofica del vento verso l’area baroclina frontale.

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Il sollevamento dell’aria calda, nel settore pre-frontale, avviene sulla superficie frontale inclinata, forzata dall’inversione termica in quota, producendo l’instaurazione dell’instabilità condizionata simmetrica. Attraverso l’instabilità condizionata simmetrica si formeranno i “Rolls”, ossia dei “Rotori”, che saranno trasportati in seno alla corrente calda e umida pre-frontale, identificabile con una “Warm Conveyor Belt”.

L’elevata stabilità statica, dovuta all’intensa avvezione calda alle medie e basse quote, attenuerà le condizioni barocline e permetterà un ulteriore persistenza di detti eventi, sollevando l‘aria calda ben oltre lo strato stabile. L’innesco dell’instabilità condizionata simmetrica rende la media e alta troposfera convettivamente piuttosto instabile, nel senso che una volta generatasi tende a degenerare in instabilità convettiva, favorendo l’avvento di intense correnti ascensionali che alimentano l’attività temporalesca.

Bisogna pure ricordare che i maggiori eventi alluvionali registratesi sulle regioni nord-occidentali italiane rientrano nel caso appena descritto, in presenza di grandi flussi caldo e umidi pre-frontali che ascendono verso l‘alto lungo la parte inclinata del fronte, superando lo strato stabile preesistente nei medi e bassi strati.

Daniele Ingemi

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