Didattica circolazione atmosferica
Alla SCOPERTA della CIRCOLAZIONE atmosferica secondaria
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- Categoria: Didattica circolazione atmosferica
- Pubblicato 06 Dicembre 2013
- Scritto da Emanuele
Vi siete mai chiesti cosa sia realmente una circolazione atmosferica secondaria? Vediamolo insieme e cerchiamo di capire la forza e l'entità delle sue conseguenze.
La CIRCOLAZIONE SECONDARIA dell'atmosfera terrestre ha origine per effetto del differente gradiente termico tra i continenti e gli oceani. C'è da dire che in generale le CIRCOLAZIONI ATMOSFERICHE SECONDARIE sono meno durature e presentano effetti più ridotti rispetto alla CIRCOLAZIONE GENERALE DELL'ATMOSFERA ( principale ) e sono concentrati in particolari regioni su scala locale e sub-continentale.
Generalmente le circolazioni secondarie si vengono a generare quando si forma un centro di alta o bassa pressione per effetto del raffreddamento o del riscaldamento degli strati più bassi dell'atmosfera terrestre.
La circolazione secondaria è all'origine delle variabilità atmosferiche locali, stagionali, della circolazione di Walker ecc.
I principali fenomeni della circolazione secondaria sono i seguenti:
Monsoni: Sono venti stagionali caratteristici del continente asiatico. Durante l'estate la superficie degli oceani si riscalda meno rispetto a quella dei continenti. Sul continente ,l'aria più calda tende ad ascendere verso l'alto lasciandosi al di sotto una zona di bassa pressione atmosferica.
La massa d'aria meno calda sopra gli oceani ( alta pressione ), si sposta verso il continente ( bassa pressione ) dando luogo ai monsoni, venti caldi e umidi che danno luogo ad abbondanti precipitazioni piovose. Ovviamente nel periodo invernale il meccanismo si inverte.
Cicloni tropicali: Sugli oceani tropicali la temperatura dell'acqua rilascia un elevato calore latente. L'evaporazione dell'acqua marina si condensa in cielo formando le nubi e liberando l'energia del calore latente.
Vengono così a crearsi tra i 5° e i 20° di latitudine i cicloni tropicali, dei venti molto forti ed estesi. I venti si muovono in una direzione circolare, generando al centro di essa una zona di calma e di bassa pressione con aria secca, detta anche occhio del ciclone.
Emanuele Valeri
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