Monitoraggio ghiacci

Ghiacciaio del Calderone lieve regresso, vediamo il suo stato di salute

Dettagli: Categoria principale: Monitoraggio & Analisi modelli; Categoria: Monitoraggio ghiacci; Pubblicato 17 Maggio 2012; Scritto da Vincenzo Ficco

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Il Ghiacciaio del Calderone risulta a oggi il più meridionale d'Europa. Sotto la protezione del Corno Grande sul massiccio del Gran Sasso d'Italia nel versante teramano ai piedi di Prati di Tivo in Provincia di Teramo, si estende su un'area di circa 40000 metri quadrati. Durante la stagione 2007 a causa dello scarso innevamento e la persistenza dell'Anticicole africano si è ridotto notevolmente.

Nelle ultime stagioni abbiamo assistito a una ripresa del ghiacciaio e relativo innevamento, scongiurando la sparizione dello stesso. Era da ormai un paio di anni che il ghiacciaio abruzzese del Calderone riguadagnava spazio e manto nevoso. Quest’anno a dispetto di quanto si possa pensare viste le abbondantissime nevicate che ci sono state in febbraio la tendenza sembra essere opposta.

Infatti per come si era presentato a marzo, in aprile il ghiacciaio ha recuperato parecchio terreno ma non è riuscito comunque a portarsi nel positivo stato di salute che lo aveva contraddistinto negli ultimi anni. Solamente nello stesso periodo di maggio 2006 e 2007 le condizioni erano peggiori di quelle attuali.

Comunque sia, le incursioni fresche di aprile hanno incrementato leggermente lo spessore del manto nevoso e hanno ridotto il processo di fusione. Seppur sembra in lieve regresso i dati che arrivano in redazione parlano di una situazione di innevamento ottimale per il periodo di maggio in netto recupero rispetto ai mesi precedenti.

Le nevicate degli ultimi giorni come le basse temperature dovrebbero allungare nei tempi il processo di un'eventuale fusione del ghiaccio nel periodo estivo. La tendenza meteorologica nel medio e lungo termine sembra voler regalare nuove nevicate sul ghiacciaio. La tendenza stagionale estiva prevista nei nostri editoriali non vede un'invadenza marcata rispetto agli anni passati di onde sub-tropicali africane. Ciò porterà sicuramente giovamento al Calderone che supererà la stagione di ablazione con poche difficoltà.