Analisi Meteorologica

Non si formerà il ponte anticiclonico, il nucleo gelido non si muoverà verso l'Italia. Un'altra occasione sprecata

In questi movimentati e tumultuosi giorni di metà Gennaio l'argomento principale che stiamo trattando maggiormente è l'intensa colata gelida che sta colpendo, in queste ore, tutta l'Europa orientale. Una vasta area di bassa pressione alimentata da aria gelida settentrionale si dirigierà nei prossimi giorni verso la Penisola balcanica e parzialmente avrà modo di lambire anche l'Italia. Le temperature dunque scenderanno bruscamente e il freddo si farà via via sempre più intenso, almeno fino a martedì. Lo percepiremo soprattutto nelle prime ore dell'alba, in serata e nelle ore notturne, quando soprattutto al Centro-Nord si scenderà ben al di sotto dello zero. Purtroppo però ancora una volta dovremmo accontentarci di esser solo sfiorati; il nucleo gelido infatti, che fino a qualche giorno fa veniva individuato muoversi verso ovest con moto retrogrado, stanzierà sui Balcani e andrà a spasso, lentamente, sull'Europa orientale.

Effettivamente lo avevamo più volte ribadito; la configurazione che verrà a crearsi risulterà una delle più delicate da un punto di vista sinottico. Affinchè l'aria gelida si spinga verso occidentale tutte le figure bariche dovranno muoversi nel posto giusto al momento giusto. E sappiamo anche che questo risulta molto complicato specialmente se ci troviamo a commentare una possibile ondata di freddo diretta verso il Mediterraneo. Ora; appurato che l'ondata fredda si sta in queste ore spostando verso l'area balcanica, risulta dunque molto semplice individuarne i successivi movimenti. Ad inizio settimana, tra lunedì e martedì, la saccatura polare evolverà in goccia fredda e si posizionerà tra Russia meridionale, Tuchia e Balcani centro-orientali. Da qui le ipotesi che vedevano il nocciolo gelido dirigersi verso ovest, direzione Italia, erano molto elevate e i modelli, progressivamente, stavano virando verso questa direzione.

Tuttavia con il passare dei giorni iniziavano ad emergere le prime incertezze, non tanto sull'intensità del freddo (che risulterà comunque davvero notevole) ma soprattutto sulla resistenza del ponte anticiclonico che doveva venirsi a formare con l'unione tra l'alta pressione azzorriana e quella in formazione in sede scandinava. Purtroppo i modelli hanno mal interpretato fin dall'inizio l'intensità del Vortice Canadese e di conseguenza il getto in uscita dagli States. Risultando infatti troppo intenso ed invadente costringerà l'azzorriano a "spalmarsi" a latitudini più meridionali. Nella nostra recente analisi (di cui vi allego il link: Siamo ad un passo dal grande freddo, ecco tutte le ipotesi. La chiave è il Vortice Canadese) abbiamo appunto evidenziato questa come un'ipotesi più che probabile, soprattutto in virtù del fatto che quasi tutti i principali centri di calcolo proponevano questa situazione.

Insomma, come avrete avuto modo di capire anche questa occasione è andata persa; il lago gelido sui Balcani permarrà nella sua posizione e il nocciolo freddo vagherà lentamente per tutta l'Europa orientale, fino a perdere progressivamente consistenza. Non riuscirà dunque a portarsi verso ovest e per l'Italia sfuma un'altra importante occasione. Avrà la meglio l'alta pressione, che si estenderà così a tutta l'Europa occidentale, fin sulla nostra Penisola, portando tempo stabile e addirittura favorendo un graduale aumento delle temperature.

(Nucleo gelido a spasso per l'Europa orientale, non si formerà il ponte altopressorio e il gelo resterà dunque confinato più ad est dell'Italia)

Rinaldo Cilli{jacomment on}

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