Didattica temporali
L'intensità grandinigena: la Scala TORRO
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- Pubblicato 21 Maggio 2011
- Scritto da Roberto Viccione
La scala TORRO fu ideata, elaborata ed introdotta ufficialmente nella scienza meteorologica da Jonhatan Webb, di Oxford (UK), nel 1986. TORRO è l’acronimo di “TORnado and storm Research Organization”.
Essa misura l’ intensità di una grandinata i cui potenziali danni, verificabili analiticamente sul terreno oggetto di studio, possono dipendere da numerose variabili.
Queste variabili sono cinque e sono costituite da:
- dimensione del chicco di grandine;
- velocità di caduta del chicco;
- durezza del chicco;
- forma del chicco;
- orientamento della traiettoria di caduta del chicco.
N.B. Potrebbe tornarvi utile conoscere la traduzione corretta in inglese di “chicco di grandine”: Si scrive “hailstone” (letteralmente “pietra di grandine”) e (che piaccia o meno) viene spesso utilizzata anche nella didattica meteorologica italiana come termine internazionalmente più conosciuto.
Quando la grandine è influenzata dal vento nella sua fase di caduta, questa causa danni maggiori (alle coltivazioni, ad esempio) perché le raffiche imprimono ai chicchi una velocità maggiore di quella acquisita per la solo forza di gravità e la relativa caduta. Altresì la componente di velocità orizzontale del vento alle basse quote fa aumentare la lunghezza degli ”action area hailstones path” (percorso dei chicchi nel settore troposferico prossimo al suolo). Il risultato è quello di un incremento del percorso del chicco attraverso il raccolto sull’unità di superficie colpita con la conseguenza di una maggiore probabilità, per le piante, di essere colpite.
In altre parole, in caso di forte vento, le piante (o altri oggetti/materiali se si escludono elementi molto bassi e poco affusolati) presentano una maggiore superficie esposta all’azione dei chicchi in fase d'impatto . Per cui, generalmente, una forte grandinata causerebbe lievi danni se influenzata da vento leggero o moderato, mentre una grandinata meno intensa ma influenzata da forti venti orizzontali causerebbe addirittura maggiori danni.
La scala Torro prevede delle categorie alle quali sono associate numerose tipologie di danni per classificare in maniera più precisa gli eventi grandinigeni. L’intensità di una grandinata può essere analizzata e determinata con maggior facilità se questa avviene in corrispondenza di aree con elementi sul terreno capaci di evidenziare maggiormente i danni (o gli effetti) causati dai chicchi (coltivazioni, costruzioni, automobili, superfici munite di grelimetri, ecc..) ed è definita in relazione ai danni più gravi rilevati durante la perizia. (come per la Scala Fujita dei tornado).
Scala Torro - Tabella
Scala TORRO |
Descrizione dei danni |
Size code range |
H0 |
Nessun danno |
1 |
H1 |
Cadono le foglie ed i petali vengono asportati dai fiori |
1 - 3 |
H2 |
Foglie strappate, frutta e verdura in genere graffiata o con piccoli fori |
1 - 4 |
H3 |
Alcuni segni sui vetri delle case, lampioni danneggiati, il legno degli alberi inciso. Vernice dei bordi delle finestre graffiata, piccoli segni sulla carrozzeria delle auto e piccoli buchi sulle tegole più leggere |
2 - 5 |
H4 |
Vetri rotti (case e veicoli) pezzi di tegole cadute, vernice asportata dai muri e dai veicoli, carrozzeria leggera visibilmente danneggiata, piccoli rami tagliati, piccoli uccelli uccisi, suolo segnato |
3 – 6 |
H5 |
Tetti danneggiati, tegole rotte, finestre divelte, lastre di vetro rotte, carrozzeria visibilmente danneggiata, lo stesso per la carrozzeria di aerei leggeri. Ferite mortali a piccoli animali. Danni ingenti ai tronchi degli alberi ed ai lavori in legno. |
4 – 7 |
H6 |
Molti tetti danneggiati, tegole rotte, mattonelle non di cemento seriamente danneggiate. Metalli leggeri scalfiti o bucati, mattoni di pietra dura leggermente incisi ed infissi di finestre di legno divelte |
5 – 8
|
H7 |
Tutti i tipi di tetti, eccetto quelli in cemento, divelti o danneggiati. Coperture in metallo segnate come anche mattoni e pietre murali. Infissi divelti, carrozzerie di automobili e di aerei leggeri irreparabilmente danneggiate |
6 – 9 |
H8 |
Mattoni di cemento anche spaccati. Lastre di metallo irreparabilmente danneggiate. Pavimenti segnati. Aerei commerciali seriamente danneggiati. Piccoli alberi abbattuti. Rischio di seri danni alle persone |
7 – 10 |
H9 |
Muri di cemento segnati. Tegole di cemento rotte. Le mura di legno delle case bucate. Grandi alberi spezzati e ferite mortali alle persone |
8 – 10 |
H10 |
Case di legno distrutte. Case di mattoni seriamente danneggiate ed ancora ferite mortali per le persone |
9 – 10 |
Quando una grandinata avviene in aperta campagna (ad esempio su grandi superfici erbose), dove i danni non possono essere rilevati, l’intensità del fenomeno viene posta in relazione alla dimensione del chicco e non più al danno che avrebbe potenzialmente causato. I chicchi non hanno tutti la stessa forma e per questo la classificazione comprende sferoidi, ellissoidi, pomi, coni ed altre forme irregolari. La tabella sottostante è inversa in quanto parte dal “size code” (ultima colonna della tabella precedente) per arrivare all’intensità. In questa scala inversa compaiono le voci “diametro” del chicco (hailstone) ed il paragone (riferimento al volume) relativamente ad oggetti o frutti conosciuti:
Scala Torro - Tabella inversa
Size Code |
Diametro |
Riferimento/Paragone |
Intensità |
1 |
5 – 10 mm |
Piselli |
H0 – H2 |
2 |
11 – 15 mm |
Fagioli, nocciole |
H0 – H3 |
3 |
16 – 20 mm |
Piccoli acini d’uva, ciliegie e piccole biglie |
H1 – H4 |
4 |
21 – 30 mm |
Grossi acini d’uva, grosse biglie e noci |
H2 – H5 |
5 |
31 – 45 mm |
Castagne, piccole uova, palla da golf, palla da ping-pong, a da squash |
H3 – H6 |
6 |
46 – 60 mm |
Uova di gallina, piccole pesche, piccole mele e palle da biliardo |
H4 – H7 |
7 |
61 – 80 mm |
Grosse pesche, grosse mele, uova di struzzo, piccole e medie arance, palle da tennis, da cricket e da baseball |
H5 – H8 |
8 |
81 – 100 mm |
Grosse arance, pompelmi e palle da softball |
H6 – H9 |
9 |
101 – 125 mm |
Meloni |
H7 – H10 |
10 |
Sopra i 125 mm |
Noci di cocco e simili |
H8 – H10 |
Infine, una curiosità. Il 23 luglio del 2010 fu ritrovato un chicco di grandine da “Guinness World Record”. Trovato nella cittadina di Vivian, nel Sud Dakota, è il più grande mai scoperto negli Stati Uniti. Secondo il National Climate Extremes Committee, a cui fa capo la NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), la “big hailstone” caduta dal cielo misura 20,3 centimetri di diametro e pesa circa 1Kg!
Il record in termini di grandezza apparteneva finora ad un chicco di grandine caduto nell'estate del 2003 ad Aurora, nel Nebraska, con i suoi 17,8 centimetri di diametro.
Lo scopritore (Leslie Scott, un operaio del Sud Dakota) riferì alla CNN che, appena trovato, il chicco era quasi 8 centimetri più largo, lo ha messo nel freezer ma non ha potuto prevenire che si sciogliesse perché, per diverse ore, a seguito della tempesta di grandine, è mancata l'energia elettrica.
Roberto Viccione
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