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Terremoti in Italia

INGV: propagazione delle onde sulla superficie del terremoto del 2009 a L'AQUILA: IL VIDEO

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In un video il propagarsi delle onde sismiche sulla superficie.

terremtoaquila Sono trascorsi cinque anni dall terremoto che il 6 aprile 2009 scosse la città di L'Aquila. Una scossa di magnitudo 6,3 distrusse la città e le zone limitrofe e costò la vita a 309 persone.

L'INGV fornisce un'animazione della propagazione sulla superficie terrestre delle onde sismiche generate dal terremoto. La simulazione in questa animazione è relativamente "a bassa frequenza", visualizza cioè le frequenze delle onde fino a 0.5 Hz. Questo significa che il fronte d'onda "vede" oggetti delle dimensioni di 1.5-2 km.  Per questa simulazione sono stati utilizzati 256 processori, per un totale di 10000 minuti di tempo calcolo e 512 GB di memoria.
L'analisi della differenze tra i sismogrammi prodotti da queste simulazioni e quelli misurati nella realtà offrono informazioni cruciali non solo per la determinazione della sorgente sismica e delle caratteristiche del sottosuolo ma anche per la previsione delle scuotimento del suolo prodotto da ipotetici eventi sismici.
Le onde di colore blu indicano che il suolo si sta muovendo velocemente verso il basso, quelle di colore rosso-giallo indicano che il suolo si sta muovendo verso l'alto. Ogni secondo dell'animazione rappresenta un secondo in tempo reale.

La velocità e l'ampiezza delle onde sismiche dipendono dalle caratteristiche della sorgente sisimica, dal tipo di suolo che attraversano e anche dalla topografia. Esse, quindi, non si propagano in maniera uniforme nello spazio e luoghi posti alla stessa distanza dall'epicentro risentono del terremoto in maniera completamente diversa.

Un lavoro laborioso intanto per delineare la storia della frattura del terremoto dell'Aquila attraverso lo studio delle onde sismiche che sono registrate dagli acceleromentri e dalle stazioni GPS. Poi è stato costruito un modello tridimensionale della regione interessata che include le principali caratteristiche geologiche attraverso una tomografia di dettaglio, mappa della moho, la presenza di suoli soffici (come i sedimenti alluvionali delle valli dell'Appennino Centrale, tra cui la Valle dell'Aterno e la Piana del Fucino).

Utilizzando il modello 3D e la sorgente sismica è stata simulata la propagazione delle onde sismiche tenengo conto della risposta sismica locale come l'amplificazione delle onde nei bacini alluvionali (terreni soffici) e l'aumento di velocità delle onde in terreni rocciosi.

Le equazioni sono risolte attraverso il software SPECFEM3D al cui sviluppo collaborano ricercatori INGV.

Attraverso Paraview sono visualizzati  i sismogrammi e l'evoluzione dei valori della velocità del suolo sulla superficie terrestre.

Questo tipo di simulazioni è possibile solo da quando sono disponibili supercomputer che permettono di eseguire calcoli in parallelo.

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Ali Dorate

 

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