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Storia dei terremoti in Italia

Umbria e Marche, 1997: le terribili scosse di terremoto. Foto, video e cronaca

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umbriamarche2Molti di noi purtroppo ricorderanno quanto avvenuto in Umbria e nelle Marche nel 1997, quando una serie importante di terremoti distrussero un gran numero di centri abitati e provocarono la morte di diverse persone.

Non fu un terremoto improvviso, bensì alcuni lo definirono “prevedibile” data l’intensa e continua crisi sismica che ne determinò il periodo antecedente. La paura cominciò infatti nei pressi di Massa Martana (Umbria), quando una serie di terremoti venne registrata continuamente dai sismografi locali e che toccarono l’apice di intensità il 12 maggio del 97, quando un sisma di magnitudo 4,5 provocò il danneggiamento di numerose abitazioni già da tempo pericolanti.

Non ci furono vittime in quel caso, ma nessuno avrebbe mai pensato che quel movimento tellurico avrebbe spalancato le porte ad una serie incontrollata di forti tremori.

L’estate non passò poi in maniera così preoccupante, tanto che le scosse che venivano registrate erano in prevalenza strumentali e si concentravano in particolar modo nell’area dell’appennino umbro-marchigiano. Coinvolti, in quel frangente, i comuni di Foligno e Serravalle di Chienti. Anche in questo caso però non è mancato un terremoto più forte di magnitudo 4,4 provocando crepe in alcune abitazioni.

La paura più grande fino a quel momento arrivò il 26 settembre, quando in piena notte un sisma “pesante” venne avvertito in tutto il centro Italia. Magnitudo 5,8 della scala Richter, epicentro nei pressi di Cesi. Morirono due anziani coniugi sotto le macerie della propria casa. Danneggiate particolarmente Nocera Umbra e Foligno, dove più dell’85% degli edifici venne dichiarato inagibile.

Fecero clamore quella notte le parole di Franco Barberi, sottosegretario della Protezione Civile che definì “impossibile” il verificarsi di una scossa molto più forte e soprattutto che la sequenza sismica sarebbe andata a scemare con il tempo.

Tutt’altro, alle 11:42 della mattina seguente una violenta scossa di magnitudo 6,1 torna a scuotere l’area, con epicentro ad Annifo. Paura anche a Roma, dove molte persone si riversarono per le strade della Capitale dopo aver avvertito il lungo ed intenso tremore. Il numero delle vittime, addizionato a quello della notte appena trascorsa, salì a 11. La basilica di San Francesco subì un crollo dal lato superiore, in quel momento alcuni funzionari insieme ad altri frati stavano effettuando un sopralluogo per verificare l’agibilità del luogo. Il video che vi mostriamo, testimonia il disastroso accaduto.

Altri due terremoti in grande successione temporale interessarono ancora una volta la zona. Il 14 ottobre il primo, di magnitudo 5,5 fece crollare una torre nei pressi del comune di Foligno, già alle prese con i danni recati dai sismi precedenti.

L’anno dopo, quando la paura sembrava ormai passata, il 26 marzo un’altra scossa molto forte di magnitudo 5,4 avvenne presso Gualdo Tadino. Data la profondità dell’ipocentro (45 km) il sisma venne avvertito in moltissime zone del centro Italia.

Anche ad Aprile si aprì una nuova crisi sismica, seppur senza particolari conseguenze. Avvennero due scosse molto ravvicinate di magnitudo  4,7 e 4,5.

Di seguito le foto scattate in loco dalla Protezione Civile ed il video dove è mostrato anche il famoso crollo della Basilica. 

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