Cronache dal terremoto

L'Aquila 6 aprile 2009: i ricordi di quella notte

Dormivo beatamente nel mio letto, come tutti gli italiani, i cittadini di Roma, Firenze, L'Aquila e Pescara. All'improvviso, mi sveglio tutto d'un colpo, il letto si muove ma sono così stanco che nei primi secondi non ci faccio molto caso, e invece....

Sono le ore 03:32, e la scossa è molto forte, mai sentita con questa intensità in tutta la mia vita. Dura una trentina di secondi, si sentono le assi di legno scricchiolare e i libri muoversi e sussultare. Scatto fuori dal letto, e noto che anche i miei genitori sono svegli. Guardo di fuori e lungo la mia via i palazzi si riempiono di luci, un po' tutti si svegliano. La gente inizia a scendere in strada. Sono circa le 3:48 quando mi vesto e ricevo la prima telefonata da Guidonia, dove vengo informato di una forte scossa e di gente in strada.

Non so ben spiegare le sensazioni che provai io quella notte a Roma Ovest, ma fu una cosa molto strana. La sensazione del terremoto mi era nuova, ma fu molto diverso svegliarsi di notte per una scossa piuttosto che sentirla quando sono sveglio (cosa che mi è successa nei giorni dopo nella zona del sisma, nel giugno del 2011 e in occasione del sisma in Ciociaria di circa un mese fa, tutte a Roma Ovest distintamente avvertite).

Pochi minuti prima di uscire, accendo la televisione e vedo che TELEVIDEO ha informato l'utenza di un forte terremoto a Roma, ma si temeva che l'epicentro fosse altrove. E infatti tutte le edizioni straordinarie dei telegiornali mostreranno poco dopo notizie sconvolgenti e disarmanti su danni, crolli e vittime a l'Aquila. Avevo un amico che studiava all'università dell'Aquila, ma che non dormiva alla casa dello studente, bensì a Coppito, uno dei centri maggiormente colpiti quella drammatica notte. Decido di chiamarlo e le notizie che mi arrivano sono tragiche, tremende, a distanza di 4 anni ho ancora i brividi al solo pensiero. Poco prima delle ore 04:00 nuova scossa di magnitudo 5.3 Richter (dopo il 6.2 Richter di venti minuti prima) è perfettamente avvertibile sempre a Roma Ovest, e da il colpo di grazia alle tantissime case gravemente danneggiate in Abruzzo. Non dorme più nessuno, impossibile dormire con le notizie che continuano ad arrivare, la situazione peggiora di minuto in minuto e il bilancio delle vittime cresce molto rapidamente. Alle ore 8 vengo nuovamente richiamato, e capisco che la situazione è davvero molto grave,decidendo così assieme ad un gruppo di volontari di recarmi in zona, in particolare a Coppito. Partiamo alle 9 perché tutta la rete autostradale è stata chiusa per ore, per effettuare controlli strutturali accurati, ma molti tratti sono chiusi e siamo costretti a deviazioni. Davanti ai miei occhi si disegnano i contorni di chiese ed abitazioni sventrate dalla furia degli elementi. E oggi cosa è cambiato? Quasi nulla. Tutti si sono dimenticati del terremoto, oggi è soltanto un modo piuttosto veloce per ricordarsi quanto è accaduto e per non dimenticare,l ma tempo 3 giorni e si torna a parlare di tutt'altro, perché questa è l'Italia.

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