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NASA: Dati satellitari e dati oceanografici a confronto: FOTO e VIDEO

I satelliti che osservano la Terra, come ad esempio il Suomi National Polar-orbiting Partnership (Suomi NPPG ), il Landsat8 e il Global Precipitation Measurement (GPM), dovrebbero avere una visione chiara e precisa di ciò che "vedono" immediatamente dopo il lancio.

Invece la realtà è più complicata, perchè si, è vero che i sensori satellitari iniziano a raccogliere dati subito dopo il lancio, ma ci vuole tempo e soprattutto uno studio dettagliato sul luogo che è stato analizzato dai satelliti, per garantire che tali osservazioni siano accurate, significative e precise.

Uno dei modi migliori per farlo è quello di inviare gli scienziati sul posto. Una squadra di oceanografi della NASA Goddard Space Flight Center, ha intrapreso un viaggio nel sud del Pacifico e nell'Oceano Meridionale, per effettuare lo studio e ricevere i dati dettagliati delle acque, nello stesso tempo in cui i satelliti NASA dall'alto monitorano e fanno altrettanto. I ricercatori stanno effettuando un viaggio di 45 giorni a sud-est di Hobart, Tasmania, monitorando  le acque al largo dell'Antartide e poi a nord-est di Papeete, Tahiti. Sono a bordo della nave National Science Foundation Nathaniel B. Palmer, un rompighiaccio di 308 metri che può ospitare 37 scienziati e 22 membri dell'equipaggio.

La mappa qui riportata mostra il percorso della nave il 3 aprile 2014. La distanza già coperta è mostrata in rosso, mentre il percorso programmato è rappresentato con una serie di cerchi gialli. L'immagine di sfondo mostra la riflessione della luce sulla superficie dell'oceano tra il 10 febbraio e il 13 marzo 2014, misurata dal Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer (MODIS). Le aree con più particelle sospese in acqua sono rappresentate in arancio, giallo e verde. Le aree blu sono quelle con minor numero di particelle.
Ogni cerchio rappresenta un luogo in cui il team prevede di abbassare un "pacchetto sensore" in acqua per raccogliere dati sulla temperatura, salinità, profondità e quanta luce si disperde o assorbono  le particelle in acqua. Quando il tempo lo permette, la squadra può immergere un radiometro, che misura la luce che entra ed esce dalla colonna d'acqua.

Il video mostra infatti il momento in cui gli scienziati hanno effettuato questa operazione, il 30 marzo 2014. Confrontando le misurazioni raccolte da Palmer con le misure visive e spettrali raccolte dai satelliti, i ricercatori convalideranno se le osservazioni dallo spazio corrispondono a ciò che sta realmente accadendo in superficie.

I dati raccolti sulla nave saranno inseriti nell'Archive SeaWiFS e Storage System, un database che raccoglie centinaia di migliaia di misurazioni effettuate dalle navi su più di mille misurazioni di dati. 
Il Palmer è partito dalla Tasmania il 20 marzo 2014 e dovrebbe arrivare a Tahiti il 5 maggio.

Ali Dorate

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