Climatologia
Nuove Informazioni sul Meccanismo nell'insorgenza delle Ere Glaciali
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- Categoria principale: Scienze Naturali
- Categoria: Climatologia
- Pubblicato 17 Aprile 2014
- Scritto da Paolo Lui
Gli scienziati hanno scoperto nuovi rapporti tra la temperatura d'altura e le variazioni del volume di ghiaccio per fornire crucialì e nuove informazioni sull'insorgere delle Ere Glaciali.
I ricercatori hanno scoperto, per la prima volta, che le tendenze al raffreddamento a lungo termine e i cicli nei volumi continentali dei ghiacci negli ultimi 5,3 milioni di anni, non erano gli stessi. Infatti, un passo importante per le temperature verso le ere glaciali che hanno caratterizzato gli ultimi da due a tre milioni di anni, è stato un evento di raffreddamento accaduto 2.7 milioni di anni fa, mentre per il volume dei ghiacci il passo cruciale è stato lo sviluppo della prima Era Glaciale intensa, intorno a 2,15 milioni di anni fa. Prima di questi risultati, questi episodi erano conosciuti per essersi verificati insieme, a circa 2,5 milioni di anni fa.
Figura 1 sottostante: Riassunto del metodo di rilevazione del Sapropel (depositi organici marini dal tipico colore nero seppia, molto utili nella comprensione dei fenomeni climatici):
I ricercatori dell'Università di Southampton, il National Oceanography Centre e l'Australian National University, hanno sviluppato un nuovo metodo per determinare il livello del mare e la variabilità della temperatura in alto mare negli ultimi 5,3 milioni di anni. Esso fornisce una nuova versione dei rapporti climatici che hanno causato lo sviluppo di importanti cicli glaciali negli ultimi due milioni di anni.
I risultati sono pubblicati sulla rivista scientifica Nature. Il co-autore, il dottor Gavin Foster, dell'Università di Southampton, dice: "Il nostro lavoro è concentrato sulla scoperta di nuove relazioni all'interno del sistema naturale della Terra, e in questo caso, il disaccoppiamento osservato nel cambiamento della temperatura e del volume del ghiaccio."
Il team ha utilizzato registrazioni di rapporti isotopici dell'ossigeno (che forniscono un database temporale della temperatura dell'acqua antica) da fossili di plancton microscopici recuperati dal Mar Mediterraneo, che coprono gli ultimi 5,3 milioni di anni. Questa è una regione particolarmente utile, perché la composizione isotopica dell'ossigeno dell'acqua di mare è in gran parte determinata dal flusso di acqua attraverso lo Stretto di Gibilterra, che a sua volta è sensibile alle variazioni del livello globale del mare.
Figura 2 sottostante: La valutazione isostatica preliminare risultante per la Soglia di Camarinal, la posizione critica nel controllo dello scambio di acque per lo stretto di Gibilterra:
Quando gli strati di ghiaccio continentali sono cresciuti, durante le ere glaciali, il flusso attraverso lo Stretto di Gibilterra è stato ridotto, causando aumenti misurabili nell'isotopo dell'ossigeno O-18 (8 protoni e 10 neutroni) rispetto allo O-16 (8 protoni e 8 neutroni) nelle acque del Mediterraneo, conservandosi così nei gusci degli antichi plancton. Usando carotaggi effettuati nei sedimenti del fondo marino, il lavoro precedente aveva analizzato i registri degli isotopi di ossigeno a base di microfossili da sequenze accuratamente datate.
Lo studio attuale ha aggiunto un modello numerico per il calcolo di scambio dell'acqua attraverso lo Stretto di Gibilterra in funzione del cambiamento del livello del mare, che ha permesso di utilizzare le datazioni dei microfossili come registratore sensibile delle variazioni a livello globale del mare. La nuova datazione temporale del livello del mare è stata poi utilizzata in combinazione con la datazione degli isotopi di ossigeno nelle acque profonde esistenti in mare aperto, per capire i cambiamenti di temperatura delle acque profonde.
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