Astronomia
Chi (X) Cygni da nuovamente spettacolo!
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- Categoria principale: Scienze Naturali
- Categoria: Astronomia
- Pubblicato 10 Giugno 2013
- Scritto da Giuseppe Petricca
La stella Chi (χ) Cygni è nuovamente visibile anche ad occhio nudo. La possiamo rintracciare, come dice parte del nome stesso, nella costellazione del Cigno, che durante il periodo attuale è facilmente osservabile nei quadranti orientali del cielo intorno alle 23, da tutte le zone italiane.
Ma perchè è così particolare? La stella è classificata come variabile di tipo Mira Ceti (dalla stella omonima nella costellazione della Balena) e quindi è caratterizzata da un colore rosso acceso e tempo totale tra picco luminoso e picco minimo superiori ai 100 giorni.
E' proprio questo il caso, dato che questo astro ha un periodo medio di circa 407 giorni, e quindi possiamo dire che 'si fa vedere' solamente una volta all'anno, o poco più.
La sua distanza dal nostro pianeta è di poco inferiore ai 350 anni luce, ed è appunto una gigante rossa il cui raggio è 316 volte quello del nostro Sole(!) ma ovviamente, essendo una stella nelle fasi finali della propria vita, la sua temperatura superficiale è di -soli- 3000 K, ovvero circa la metà di quella della nostra stella. L'immagine in apertura mostra appunto il suo aspetto renderizzato al computer, mentre quella sottostante, come riuscire a trovarla nella costellazione stessa.
La variabilità della stella è stata scoperta nel 1686 dall'astronomo tedesco Gottfried Kirch, che si accorse quasi per caso, che quella stella a metà del 'collo' del Cigno era improvvisamente scomparsa. Fu studiata in seguito anche dagli astronomi Italiani Maraldi e Cassini mentre testi più approfonditi sono nettamente più recenti, e risalgono all'inizio degli anni '80. Nella foto sotto, si può chiaramente notare quanto cambi in maniera impressionante la luminosità di questa stella!
(Credit Images: Wikipedia, http://stars.astro.illinois.edu, Coelum)
Buona osservazione a tutti, a partire da stasera e nei prossimi giorni cieli sereni permettendo potremo ammirare il picco di luminosità e il conseguente decadimento (quest'ultimo nelle prossime settimane).
Giuseppe Petricca - MeteoPortaleItalia
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