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Ad est degli URALI si isola un grande lago di ARIA GELIDA, brusco raffreddamento dell'Asia centrale
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- Categoria: Meteo Cronaca & News Estero
- Scritto da Daniele Ingemi
Nei prossimi giorni il blocco anticiclonico presente con massimi barici di oltre 1040 hpa sulla Russia europea, contribuirà a far piombare, ad est degli Urali, un blocco di aria gelida dal mar di Barents, nei bassi strati, che verrà supportato dall'"Albedo" indotto dai suoli innevati dei bassopiani siberiani, il quale nei prossimi giorni metterà le basi per un rinvigorimento dell'anticiclone termico "russo-siberiano", finora mai germogliato.
Grazie alla protezione del robusto promontorio anticiclonico dinamico russo, che impedirà alle umide e tiepide correnti zonali atlantiche di sfondare sul territorio russo e al di là degli Urali, nei prossimi giorni la vasta laguna di aria gelida si dovrebbe concentrare sulla Siberia centro-occidentale, dove se depositerà un vasto strato di aria molto gelida e pesante, dura da scalfire, nei bassi strati, che farà crollare i termometri, anche sotto i -35°C -37°C.
Più ad ovest invece filtrerà dell’aria un po’ più mite in quota, specie lungo il bordo occidentale del blocco anticiclonico russo, dove prevalgono le correnti meridionali, pronta a scorrere sopra l’aria gelida di matrice “pellicolare” preesistente negli strati più bassi, a contatto con il suolo. Verso l’ultima decade di Novembre, l’arretramento verso est dell’enorme nucleo di aria gelida “pellicolare” favorirà l’avvento di un nuovo picco di gelo su tutta la Siberia centrale e orientale, dove si registreranno minime sotto la soglia dei -40°C -45°C, tanto che già in Dicembre anche su alcune località della Siberia centrale non si potranno escludere valori minimi vicini ai primi -48°C, se non addirittura -50°C di stagione.
Ma una parte di questo vasto “lake cold”, entro Dicembre, potrebbe addirittura estendersi verso il settore più orientale della Russia europea e il Kazakistan, dove i termometri potranno subire un vero e proprio tracollo, avvicinandosi al muro dei -35°C -40°C. L’isolamento di questo lago di aria gelida “pellicolare”, seppur indirettamente, nel lungo termine potrebbe avere importanti ripercussioni anche sull’andamento meteo/climatico sul vecchio continente, visto il notevole potenziale presente ad est degli Urali.
Sovente, in questo tipo di configurazioni, sono proprio le ex Repubbliche Sovietiche dell’Asia centrale a beneficiare delle ondate di freddo continentali, che scivolando di latitudine su aree continentali (le steppe dell’Asia centrale) possono riuscire a “canalizzarsi” fra Turkmenistan, Uzbekistan, Tajikistan per penetrare fino al nord Iran e all’Afghanistan, dando luogo a spettacolari nevicate fino a bassissima quota.
Daniele Ingemi
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