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Novembre porterà l'autunno? METEO-SFIDA PREVISIONALE tra i nostri autori

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Tendenza previsionale meteorologica per novembre 2013: sfida all'ultima analisi tra i nostri autori.

Novembre-porterà-lautunnoIn questo articolo assisteremo a una singolare gara tra alcuni degli autori meteorologici di Meteo Portale Italia esperti di analisi meteorologica.

Singolarmente ognuno proverà a convincervi che la propria analisi è quella più giusta, supportata dai migliori dati analitici oggettivi e che determinerà quindi la migliore previsione mensile.

Ma chi avrà avuto ragione alla fine di novembre 2013?

Lo sapremo solo al termine del prossimo mese. Per ora non ci resta che dare il via alla gara e augurarvi buona lettura!

 

L'analisi e la previsione di Rinaldo Cilli

La super depressione che ha interessato l'Europa centro-settentrionale in questa conclusione del mese di Ottobre, conferma a grandi linee il notevole stato di forma della circolazione nord-atlantica esaltata, in primis, da una vivace compattezza del Vortice Polare troposferico in sede artica.

In generale, tra il mese di Ottobre e il mese di Novembre, la grande area di bassa pressione situata al Polo Nord (il Vortice polare per l'appunto) tende a formarsi dopo la "magra" che sovente si registra durante la stagione estiva e allo stesso tempo si compatta nelle proprio sedi di appartenenza pronta per impadronirsi dello scenario meteo-climatico nel successivo Inverno. Sarà proprio il VP che poi, nei mesi freddi, "giostrerà" l'andamento meteorologico e climatico dell'Emisfero settentrionale.

Fatta questa breve premessa è doveroso concentrarci sulla situazione sinottica attuale, perchè la vasta ed attiva circolazione oceanica alle medio-alte latitudini è coadiuvata da un getto polare (jet stream) estremamente teso e poco propenso alle ondulzioni meridiane, scorrendo con intensità ragguardevole da ovest verso est senza particolari scossoni.

Il vortice polare così compatto nei territori più settentrionali del nostro Emisfero è ovviamente solito mantenere le grandi e gelide masse d'aria sui territori del Circolo Polare Artico, favorendo in tal modo un continuo raffreddamento di tutta l'area artica.

Il getto polare collegato alla circolazione nord-atlantica attivissima in questi ultimi giorni, non permette all'anticiclone delle Azzorre di ergersi verso nord a formare un blocco alle correnti umide occidentali che puntualmente raggiungono l'Europa generando maltempo.

Alta pressione che così, impossibilitata nell'espandersi verso latitudini più elevate, tende ad "allungarsi" lungo i paralleli sull'Europa meridionale, generando la classica figura sinottica denominata "Bartlett High" che apporta condizioni di clima mite e ampiamente soleggiato, da Nord a Sud su gran parte della nostra Penisola.

Tutti gli indici di teleconnessione, peraltro, confermano ed esaltano in toto questa evoluzione che sembra doversi propagare anche nei prossimi giorni, influenzando il tempo sull'Europa almeno fino alla prima metà del mese di Novembre.

Primi quindici giorni del nuovo mese che seguiranno pertanto la falsariga che ha caratterizzato il tempo di questo Ottobre ormai prossimo alla conclusione, con AO stabilmente su valori positivi (AO+), PNA su valori negativi (PNA-) e NAO su valori positivi o leggermente positivi (NAO+).

Lecito quindi attendersi, con tale dinamica teleconnettiva (AO+, PNA-, NAO+) una forte attività depressionaria in Atlantico, piogge e venti forti su Isole Britanniche, Francia, Paesi Bassi e parte della Germania occidentale, occasionali eventi piovosi per il Nord Italia (con possibili temporali causati dal marcato gradiente termico verticale) e condizioni di bel tempo al Centro e al Sud della nostra Penisola, ove proseguiranno a dominare temperature superiori o leggermente superiori alle medie tipiche per il periodo. Attenzione inoltre alle nebbie, che in concomitanza del periodo anticiclonico, non si faranno di certo attendere.

Insomma, prima decade di Novembre che proseguirà tutto sommatto così come si concluderà il mese di Ottobre, con anticiclone invadente in sede mediterranea e perturbazioni atlantiche anche piuttosto intense a scorrere poco più a nord, fino a lambire parzialmente anche l'estremo Settentrione italico (vedi figura sottostante).

metà seco 1

 

Qualcosa potrebbe tuttavia cambiare a partire dalla seconda decade (dunque il periodo 15-30 Novembre). Il Vortice Polare (che intanto avrà modo di raffreddare ulteriormente l'area Artica) potrebbe subire i primi disturbi troposferici operati da una parte dall'anticiclone delle Azzorre e dall'altra da quello delle aleutine (wave 1 e wave 2).

Disturbi solo parziali, ovviamente, nulla di particolarmente eclatante, ma quanto meno qualcosa che possa in un certo qualmodo "smuovere" una situazione che per troppi giorni si manterrà statica, costante, senza particolari vie d'uscita.

Disturbi questi che potrebbero generare le prime ondulazioni meridiane della corrente a getto polare in sede europea, con possibili attacchi instabili di natura nord-atlantica fin sul cuore del Mediterraneo.

In questa fase, pertanto, l'indice collegato al Vortice Polare inizierà ad indebolirsi e allo stesso tempo a portarsi su valori negativi o debolmente negativi. La NAO si spingerà anch'essa su valori debolmente negativi, permettendo all'anticiclone delle Azzorre si ergersi un pò più a nord e formare una figura di blocco parziale alle correnti oceaniche, che si troverebero così costrette a compiere un giro decisamente più settentrionale rispetto alle nostre latitudini.

In tal modo le perturbazioni atlantiche, muovendosi verso nord, si spingeranno successivamente verso sud alimentate dall'aria fredda artica, andandosi a "tuffare" sull'Europa orientale e alimentando un'ampio vortice depressionario a cuore freddo che si isolerà tra la Russia e i Balcani centro-settentrionali.

Una saccatura artica in bello stile, pur se non accompagnata da temperature estremamente basse (comunque in grado di apportare qualche nevicata fin sul piano nei Paesi dell'Europa orientale). Dal canto suo l'Italia si troverà da una parte lambita dall'anticiclone presente sull'Europa occidentale, dall'altra sfiorata dalle correnti fredde settentrionali collegate al nucleo freddo presente sull'Est europeo (vedi cartina sottostante).

metà seco

 

Così, mentre su parte del Nord, Sardegna e regioni del versante tirrenico prevarrà il bel tempo indotto dalla presenza del fianco orientale dell'anticiclone azzorriano, tra il medio-basso Adriatico e l'estremo Meridione affluireranno più fredde correnti orientali spinte da venti a tratti moderati, a tratti forti che si instaureranno in seguito alla vicinanza del vortice depressionario situato poco a nord dell'area Balcanica.

In conclusione: una prima metà del mese di Novembre caratterizzata dal dominio dell'anticiclone sub-tropicale in sede mediterranea, con tempo per lo più stabile soprattutto al Centro-Sud, nebbioso e localmente anche piovoso sulle regioni settentrionali.

Seconda metà influenzata da un indebolimento del vortice polare troposferico, primi impulsi artici verso l'Europa orientale che lambiranno il Sud e il medio-basso versante Adriatico, pur con scarse precipitazioni ma clima in graduale raffreddamento. Andrà meglio al Nord, in Sardegna e sul settore tirrenico centro-settentrionale, con tempo in generale bello ma influenzato, seppur innocuamente, dalla circolazione fredda orientale.

 

L'analisi e la previsione di Marco Iannucci

La storia ci dimostra che il futuro è sempre figlio del passato, anche se necessariamente se ne distacca, in un processo di cambiamento continuo ma graduale. Il fluire del tempo meteorologico non è molto diverso dal fluire del tempo storico. Questa premessa mi serve ad esplicitare una mia prima idea: difficilmente ci potremo aspettare un Novembre che non sia figlio dell’Ottobre che abbiamo vissuto.

Questo naturalmente non significa che avremo un Novembre sopramedia termica e prevalentemente anticiclonico, ma che occorre partire a mio avviso in un’analisi dalla situazione contingente. Ci troviamo a iniziare un mese con un Vortice Polare in buona forma, compatto, ma non totalmente privo di ondulazioni che lo disturbano.

La situazione di forti anomalie positive vissuta non deriva infatti da una corrente di westerlines veloce e indisturbata con anticicloni perfettamente distesi sui paralleli, ma dall’essere dalla parte anticiclonica di una configurazione a omega. Questo è un primo fattore che fa pensare a una conseguenza per Novembre, positiva per gli amanti della dinamicità meteo: la forza del getto non è tale da non consentire ondulazioni in senso meridiano.

Se aggiungiamo a questo fattore il normale abbassamento di latitudine del Vortice Polare con la schiera di perturbazioni che viaggiano a latitudini temperate possiamo arrivare, senza ancora scomodare teleconnessioni o anomalie oceaniche, a una prima risposta: avremo con tutta probabilità una prima metà di Novembre molto più perturbata e dinamica rispetto a questo mese di Ottobre in conclusione.

Mi aspetto delle ondulazioni che avverranno per la legge della persistenza ancora prevalentemente in zona Franco-Iberica, ma stavolta, aumentando la penetrazione di aria fredda e umida in quota, la fenomenologia sarà più importante in sede Mediterranea, anche per una normale evoluzione verso est delle aree depressionarie canadesi e dunque dell’anticiclone oceanico, che porterà un aumento dei geopotenziali a largo delle coste portoghesi, situazione questa favorevole a indurre le ondulazioni Nordatlantiche sul Mediterraneo Centroccidentale con influenza sull’Italia.

In sintesi mi attendo una prima parte di Novembre ancora all’insegna del clima mite ma decisamente più autunnale e piovoso. Le anomalie termiche che stavolta saranno solo leggermente positive, mentre la pluviometria risulterà complessivamente in media, lievemente sottomedia sulle regioni centrali adriatiche, leggermente sopramedia sul centronord tirrenico. Una mappa che ben sintetizza il mio pensiero è questa dell’emissione GFS del 28 Ottobre.

Inizio novembre

Proprio in virtù delle ondulazioni mobili che mi attendo ci saranno fasi intercicloniche caratterizzate ancora da periodi di anticiclone anche al massimo di una settimana, ma stavolta il contesto sarà più dinamico e non si raggiungeranno le anomalie termiche di Ottobre. Non mancheranno neppure secondo il mio parere, delle discese meridiane più dirette, con ingresso da Nord o Nordest, in grado di provocare i primi decisi cali termici che saranno importanti specie su regioni adriatiche e Alpi.

Tali discese di origine meridiana sull’Italia me le attendo più intorno a metà Novembre. Queste discese fredde potrebbero essere figlie di un approfondimento di un lobo secondario del vortice polare sulla Siberia occidentale. In questa fase è possibile che Il Nord e il Centro Europa subiscano la prima vera azione di stampo invernale. Una mappa che riassume il mio pensiero è questa eloquente dell’emissione deterministica di GFS del 28 Ottobre

azioni meridiane da metà Novembre

 

L'analisi e la previsione di Andrea Cecilia

Il mese di ottobre è stato decisamente mite e poco piovoso per le regioni centrali e meridionali d'Italia, dove ha prevalso, in modo assai netto, l'anticiclone sub-tropicale. E' stato talvolta leggermente scalfito nel suo bordo nord-occidentale, così permettendo l'afflusso di aria umida ed instabile proveniente dall'Atlantico, la causa delle forti piogge che hanno interessato il Nord all'inizio della terza decade. Generalmente, comunque, il mese è stato dominato da un'anomalia positiva degli indici NAO ed AO: in tal caso abbiamo, da un lato, un VP (vortice polare) molto profondo ed attivo, che consente l'afflusso di perturbazioni atlantiche nell'Europa centro-settentrionale, apportandovi un clima piovoso ed umido; dall'altro lato anche l'alta pressione sub-tropicale risulta molto attiva, la quale è stata capace, come abbiamo visto, di dominare lo scenario del Mediterraneo, apportando clima più secco e mite soprattutto nelle regioni centrali e meridionali dell'Italia.

Passiamo ora a novembre. La prima decade del mese prossimo potrebbe risultare molto dinamica: proprio nei primi giorni è probabile la discesa di una saccatura nel Mediterraneo ad ovest della Sardegna che, isolatasi a goccia fredda, potrebbe influenzare il tempo atmosferico apportando instabilità e rovesci sparsi, specialmente tra Sardegna e costa tirrenica. A tale perturbazione corrisponderà anche un abbassamento termico, di cui risentirà maggiormente il Nord, che riporterà le temperature nella media del periodo.

VENERD

Ma un colpo più duro al mite regime attuale potrebbe arrivare tra 4 e 5 novembre: un innalzamento parziale dell'anticiclone delle Azzorre in sede Atlantica potrebbe provocare la discesa di una saccatura artica nel cuore del Mediterraneo, facendo così calare ancor più le temperature e portando una più decisa fase di maltempo diffuso.

MARTED

Spingendoci ancora oltre, sembra che gli indici NAO ed AO fatichino ad andare in negativo, mantenendosi piuttosto in positivo. Questo, come spiegato sopra, comporta un discreto livello di attività dell'anticiclone sub-tropicale, che è troppo presto salutare. La prima decade di novembre potrebbe concludersi con clima piuttosto stabile almeno nelle regioni centro-meridionali.

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Vediamo ora la seconda decade. Qualcosa si muove, e l'indice PNA, finora mantenutosi in negativo, pare risalire leggermente a partire dall'11-12 novembre. Questo indice, se positivo, indica la possibile formazione di un anticiclone di blocco in sede Atlantica, ovvero un innalzamento dell'anticiclone delle Azzorre fino alle latitudini della Gran Bretagna. Esso protegge così l'Europa occidentale dalle perturbazioni atlantiche, che sono costrette a salire di latitudine, per poi tuffarsi nell'Europa dell'est.

La situazione, per la nostra Penisola, sarebbe la seguente: l'alta pressione delle Azzorre dovrebbe provvedere a mantenere il tempo stabile nelle regioni del settore tirrenico, mentre i vortici depressionari che andranno a formarsi nei Balcani influenzeranno parzialmente anche le regioni adriatiche e meridionali, dove si verificherebbe l'afflusso di aria fredda da levante, legato spesso a nuvolosità ed a tempo generalmente instabile. Questa è la situazione che potrebbe caratterizzare la seconda decade di novembre.

 SECONDA DECADE

Dal momento che la discesa degli indici non sarà molto decisa, per i primi 20 giorni del mese non si esclude un ritorno dell'alta pressione sub-tropicale, la quale potrebbe apportare nuovamente bel tempo diffuso almeno nella prima parte dell'ultima decade. Una tendenza più netta al negativo di NAO ed AO la si intravede soltanto per gli ultimi giorni del mese: essi potrebbero riservare un netto cambio di regime con la discesa di una saccatura artica più decisiva e che potrebbe farci assaggiare l'inverno. A supportare questa tesi è anche l'indice EA, che monitora l'andamento dell'ITCZ (zona di interconvergenza tropicale), che sembra andare anch'esso in negativo, provocando la discesa di latitudine dell'HP nordafricana e del VP.

In sintesi: i primi 10 giorni di novembre potrebbero risultare molto dinamici, caratterizzati da veloci passaggi perturbati alternati alla rimonta dell'alta pressione sub-tropicale; la seconda decade vedrà la discesa di aria fredda da est che andrà ad influenzare soprattutto il versante adriatico e le regioni dell'estremo Sud, mentre nell'area tirrenica il tempo dovrebbe essere più stabile o variabile; gli ultimi 10 giorni, infine, potrebbero dapprima vedere la prevalenza del sole e della stabilità atmosferica, mentre proprio alla fine del mese, in corrispondenza con l'arrivo dell'inverno meteorologico, potrebbe arrivare il primo assaggio della nuova stagione.

 

L'analisi e la previsione di Francesco Cangiotti

Il mese di ottobre si è concluso con una grande attività del vortice polare in sede nord-europea, dove una vivace depressione tra l’Islanda e il Regno Unito hanno determinato forte maltempo su gran parte dell’Europa centro-settentrionale. Analizzando la tendenza meteo per il mese di novembre, suddividerò il periodo approssimativamente in tre parti che avranno caratteristiche meteorologiche differenti.

I primi dieci giorni (dal 1 al 10) vedranno ancora gli indici AO e NAO positivi (AO+ / NAO+ ) il che significa che lo scacchiere Europeo sarà ancora una volta dominato da un attivo vortice Islandese che a più riprese invierà vari fronti perturbati da prima sull’Europa centrale e di tanto in tanto anche sulla nostra penisola che in parte tuttavia risentirà ancora di blandi campi anticiclonici di stampo Mediterraneo, sulle regioni del centro-sud.

Ci potremmo attendere quindi una diffusa variabilità con occassione di piogge e rovesci anche localmente forti sulle regioni settentrionali e parte del versante tirrenico, mentre al sud e sull’Adriatico le condizioni risulteranno più stabili o variabili ma senza forti e durature piogge. Le temperature caleranno leggermente specie al nord e sulle regioni alpine dove potrà cadere anche un po di neve a quote medie (1400-1800 metri), mentre al sud i valori si manterranno ancora leggermente sopra media.

TENDENZA1Nella seconda decade (dal 10 al 20) il calo degli indici AO e NAO verso valori leggermente negativi (AO-/NAO-) sono a favore di una rimonta anticiclonica delle Azzorre che tenderà ad elevarsi maggiormente sul medio-alto Atlantico. Questo assetto barico potrebbe richiamare verso sud saccature depressionarie nord-europee alimentate da aria fredda artica che man mano tenderà a coinvolgere l’Europa centro-orientale per poi interessare da prima le regioni settentrionali e successivamente il centro-sud pennisulare.

 Nubi quindi a tratti compatte a fasi alterne un po su tutta la penisola con rovesci in transito da nord verso sud, associati a venti freddi nord-occidentali. Potrà nevicare sui rilievi alpini specie centro-orientali fino a quote basse (400-600 metri), e anche sull’appennino centro-settentrionale fin verso i 1000 metri. Le temperature tenderanno a portarsi al di sotto della media di qualche grado specie al centro-nord.

TENDENZA2Nell’ultima parte del mese invece, il campo barico grazie ad un possibile aumento degli indici, che tenderanno nuovamente a portarsi su valori neutri o leggermente positivi, l’assetto barico tenderà a subire ondulazioni sulla parte centro-settentrionale del continente, mentre sul Mediterraneo sarà possibile un temporaneo aumento dei geopotenziali con relativi campi anticiclonici di stampo azzoriano. Avremo quindi condizioni di tempo più stabile e soleggiato specie sui rilievi, mentre in pianura e lungo le coste si potranno formare nubi basse e nebbie.

I valori termici tenderanno ad aumentare di qualche grado attestandosi attorno alla media o leggermente superiori sui rilievi. Solo a fine mese (tra il 27 e il 30 ) grazie ad un più deciso calo della AO (AO-) e ad un rallentamento del Vortice Polare, ci potrebbe essere un nuovo coinvolgimento per la nostra penisola da parte di saccature di aria artica dal nord-europa.

In Conclusione: prima parte del mese con tempo variabile/instabile specie al nord dove si potranno avere piogge a tratti anche moderate/forti con neve sulle Alpi a quote medie; più sole e mite al sud. Seconda decade più fredda ed instabile per correnti di aria artica che porteranno i valori termici leggermente al di sotto della media con qualche nevicata fino a bassa quota specie al nord. Terza decade inizialmnte stabile per la presenza dell'alta pressione, ma con nebbie e foschie in pianura. A fine periodo possibili più incisivo coinvolgimento della nostra penisola da parte di circolazioni di aria fredd nord-europea.

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