Meteo Storia Italia: eventi meteo rimasti negli annali
Il temporale del 20 ottobre 2011 a Roma: tra feroci polemiche e uno spettacolo della natura affascinante, temibile e disastroso
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- Pubblicato 20 Ottobre 2012
Quel 20 ottobre 2011 verrà ricordato per diversi anni a Roma, si perché quel giorno la furia degli elementi ha deciso di sforzarsi al massimo, al fine di portare un evento di severe weather tra i maggiori degli ultimi secoli. Vediamo ora nel dettaglio cosa è accaduto quel giorno.
Tuoni fortissimi nella notte, il preludio di un temporale autorigenerante forte, fortissimo, un evento che la città di Roma difficilmente ha vissuto nel corso della sua storia meteorologica plurimillenaria.
Appena 31 giorni prima (tra 18 e 19 settembre 2011) la città si era trovata al centro di un episodio simile, molto più debole ma a tratti decisamente più spettacolare. In quella notte di settembre si formò un autorigenerante tra Lazio e Toscana, con fulminazioni spaventose già dalle ore 21 del 18. Il sistema giunse tra le 2 e le 4 sulla capitale, portando dai 10 ai 45 mm e oltre 8500 lampi segnalati dal SIRF.
Quel giorno d'ottobre fu molto diverso: il sistema assunse connotati di semistazionarietà, ed iniziò a traslare verso ESE solo dopo le ore 5, muovendosi ad una velocità incredibilmente bassa. Il tutto ha avuto origine alle ore 2, con diverse celle sull'alto Lazio e tra Ladispoli e Orte che si sono unite, formando un enorme cluster di multicelle. Le fulminazioni erano assordanti, i lampi accecanti, toccano una media di circa 25 fulmini al minuto.
Alle ore 6 l'accumulo in alcune località della bassa Tuscia tocca cifre spaventose per la regione: Baccano 180 mm, Riano 145 mm, Morlupo 130 mm.
Per le ore 6:30 c'è l'impatto con le zone Nord ed Ovest, che avevano beneficiato in precedenza di almeno 4-5 mm poco dopo la mezzanotte. Le fulminazioni sono impressionanti, multiple, nube-suolo e nube-nube, mai vista una cosa del genere. Non dico che avevo paura (ero a riprendere da ore, appostato in terrazzo come una talpa) ma lo spettacolo era irreale, allucinante, la volta nuvolosa illuminata costantemente a giorno da lampi che non finivano mai, con tuoni ininterrotti per minuti e minuti.
Alle ore 7 l'accumulo in zona Boccea tocca i 50 mm, raggiungendo anche la soglia di nubifragio per quanto riguarda la precipitazione complessiva in 15 e 30 minuti. A Roma Nord cadono fino a 60 mm, poi si attenua, da me continua a piovere e grandinare, e alla fine smette attorno alle 7:30. L'accumulo parziale è di 67 mm.
Ma il grosso del sistema sta bersagliando ora le zone meridionali della città: quel che accade tra Ostia e Spinaceto è assurdo. Precipitazioni che incominciano dopo le ore 8:45 e che non accennano minimamente a diminuire alle 10. Il temporale si è fermato, e gli accumuli tendono a raggiungere l'incredibile cifra di 150 mm a Spinaceto, ove le strade sono veri torrenti e l'acqua invade abitazioni, garage e scantinate.
La furia dell'acqua è così forte che un uomo perisce in uno scantinato sempre a Roma Sud. E poi finalmente smette di piovere.
Nel frattempo nuove celle temporalesche colpiscono Roma Ovest, la mia zona. Shelf cloud transitano velocemente, si susseguono downburst e nuove fulminazioni, per un totale di nuovi 28 mm. Alla fine l'accumulo da me sarà di 91 mm.
Il temporale ora scatena la sua foga sulle zone Est, ove inizia a piovere non prima delle 9:20. La pioggia monsonica dura circa un ora, ma i disagi sono ugualmente enormi: la Via Tiburtina è un fiume, completamente intasata e ricoperta da oltre mezzo metro d'acqua. Ci vorranno numerose ore prima che la situazione rientri nella normalità.
Tanto per testimoniare quanto quest'evento fui MACROSCOPICAMENTE colossale, tendo anche a ricordare che il sistema è arrivato intatto a colpire LA NOTTE SEGUENTE Napoli e dintorni, provocando allagamenti e una nuova giovane vittima. L'autorigenerante ha percorso molti chilometri, ma considerando il tempo che ci ha messo, è durato tantissimo!
Ha percorso infatti circa 300 km (da Santa Marinella, luogo della formazione delle prime multicelle, a Napoli centro) nel giro di 27 ore. Il sistema si dissolve solo alle ore 10 del 21 ottobre, lasciando dietro di se disagi e una scia di paura.
Ricordo fortemente quegli istanti: quasi mai la città si era trovata ad affrontare una calamità di questo tipo, e ricordo benissimo la paura nei cittadini, l'ansia per l'arrivo di nuova pioggia e l'agitazione nel riportare la situazione alla normalità.
Arrivarono naturalmente FEROCI critiche da organi di stampa di ogni tipo e le solite buffonate da parte di gente che di meteorologia e di tatto non ci capisce nulla. La rivalità tra la città di Roma e alcune note zone italiane è famosa, ma ciò che si raggiunse quel giorno fece scandalo al quadrato. Si accusarono i cittadini di inadeguatezza culturale e mentale, ci additarono per non saper gestire e tenere in ordine la nostra città, che "per colpa di qualche mm di temporale la città si era intasata COME AL SOLITO".
Queste furono critiche che sono piovute da ogni lato, anche da Roma stessa. Eppure non fu tanto difficile da capire: la media precipitativa di ottobre a Roma varia dai 90 ai 100 mm, mentre quel giorno si toccarono i 160 mm a Spinaceto in circa 2 ore. Vogliamo mettere quasi il doppio della precipitazione mensile in un ora e mezza-due? Allora forse è il caso che quando non si ragiona correttamente, si lascia il posto agli addetti ai lavori.
Ci fu addirittura qualcuno che disse una celebre frase: i meteorologi avevano previsto temporale e non nubifragio. Davanti a tali frasi, rimembro il celebre passo dantesco: non ti curar di lor, ma guarda e passa.
Un ultima cosa debbo dire in questo report meteorologico: alcuni servizi, meteorologici e non, ne approfittarono per gettare la città di Roma nuovamente nel panico in data 26 ottobre 2011, ovvero soli 6 giorni dopo.
Per chi non l'ha vissuto di persona, 5 giorni dopo il nubifragio di Roma, la Liguria orientale ha vissuto un'altra triste pagina della sua storia meteorologica, ovvero una disastrosa alluvione, con circa 550 mm caduti in 10-14 ore e ben 10 vittime.
Il temporale rigenerante che aveva colpito la Liguria era "affogato" nella stessa perturbazione che l'indomani avrebbe dovuto colpire la Capitale. Chi più chi meno, ne approfittarono nuovamente per lanciare assurdi ed improprio allarmi meteorologici sulla Capitale, parlando di nuove catastrofi, alluvioni, nubifragi e bombe d'acqua. Si lanciarono inutili verdetti, dicendo che sarebbero caduti 50-100 addirittura 150 mm!!!
Il 26 ottobre 2011 un temporale moderato arrivò sulla Capitale per la stessa ora del temporale del 20. Caddero circa 25 mm in un ora circa, con disagi contenuti e nessuna ripercussione di rilievo. Allarme meteorologico? Pfiu.... Approfittando dell'imprecisione di LAM e GM (modelli matematici rispettivamente a scala ridotta e a macroscala) del 20 ottobre, che prevedevano temporali moderati sulla Capitale, si disse: gli ENS vedono un insolito picco di precipitazioni per domani 26 ottobre, visto che una settimana fa sembrava dovessero cadere x mm di pioggia, significa che anche domani sbaglieranno.
E invece gli ENS (spaghi) hanno avuto ragione. Precipitazioni nella media, nessun allarme meteorologico e tanti meteo-ficcanaso allarmisti che sono ripiombati nell'anonimato, in attesa di rilanciare nuovi allarmi meteo inopportuni.
Ancora un ultima precisazione: l'evento romano del 20 ottobre 2011 aprì la strada ad una triste scia di temporali autorigeneranti, e così come si è aperta a Roma, si chiuse a Roma. In data 12 dicembre 2012 un nuovo autorigenerante semistazionario colpì la Capitale, portando da 40 a 110 mm (sempre a Spinaceto). L'evento fu molto forte, ma passò quasi in secondo piano, eppure anche questo si è trattato di uno degli eventi meteo più forti degli ultimi decenni. Il precedente record di precipitazione oraria era detenuto dal 27 agosto 1953 al Collegio Romano, con 99 mm, anche se alcune zone sono andate sopra i 120 mm (dati ancora non confermati).
Spettacolare immagine da satellite, con maestosa overshoting top su Roma.
Spaventosa linea temporalesca su Roma. Fonte: archivio radar www.vallemuricana.it
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