Meteo Storia Italia: eventi meteo rimasti negli annali
Naturales Questiones, Seneca e la meteorologia a 360°!! Neve e tanto altro!
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- Pubblicato 21 Aprile 2012
- Scritto da Brando Trionfera
La meteorologia è un tema che viene trattato da sempre. L’avvento dell’informatica e del metodo previsionale attraverso i modelli matematici ha un po’ stravolto quelle che erano le osservazioni climatiche su tutto lo scacchiere Mondiale. Scavando nella storia tuttavia, non dobbiamo trascurare quanto elaborato dai filosofi latini che,notoriamente, non potevano essere in grado di sapere quale sarebbe stato il tempo per il giorno dopo.
Altresì, qualcuno si dedicò allo studio ed alla contemplazione dei fenomeni climatici. Come ad esempio Seneca, un autore che rimane scolpito nella storia, un filosofo che ancora oggi resta nella nostra vita quotidiana con frasi che nessuno potrà mai andare a trascurare. Perché per quanto possa risultare ad alcuni questa una forte appartenenza a fatti passati, all’interno della nostra vita quotidiana si ritrova sempre. Ci sono frasi infatti che collimano sovente con quanto accade nella nostra vita di tutti i giorni.
In relazione a questo pertanto, cerchiamo di analizzare il trattato delle “Naturales Quaestiones”. Un elaborato proprio appartenente a Seneca che tratta nel dettaglio tutti i fenomeni naturali, viaggiando tra fulmini,stelle,vento,uragani e nubi.
Possiamo ritrovare in questo trattato ben 7 libri, scritti nella parte finale della vita del Filosofo. E non sarebbe potuto essere altrimenti, visto che l’esperienza legata alla contemplazione dei fenomeni è risultata fondamentale nella trattazione di determinati argomenti presi in esame.
Nel secondo libro, vengono principalmente trattati riferimenti legati all’illuminazione dei lampi e alla loro folgorazione. Se da una parte la luce per il filosofo poteva essere fonte di ispirazione dei trattati legati alla vita ed alla morale quotidiana, dall’altra era un fondamento assolutamente basilare sul quale risultava necessario soffermarsi. Di seguito riportiamo la traduzione e la versione originale di un passo appartenente proprio al secondo step del trattato, dove vengono analizzate le discrepanze e le somiglianze tra il lampo ed il fulmine.
Per Seneca inoltre è risultato necessario occuparsi anche della fenomenologia alla quale possiamo associare tutto ciò che riguarda la meteo ed il clima. In particolar modo all’interno del IV libro delle Naturales, analizza nel dettaglio la neve e la sua provenienza nonché la sua genesi. Leggiamo.
Nei libri successivi vengono trattati ancora i venti ed i terremoti, argomento per il quale il Filosofo nutriva quasi “paura” nei confronti di fenomeni naturali che possono essere in grado di sconvolgere interamente il nostro pianeta. Sappiamo tutti infatti quanto i venti di un uragano o un violento terremoto possano essere incisivi sulla Terra e quali siano le conseguenze che comporterebbero.
Ci soffermiamo infine sul settimo libro, dove vengono trattate le stelle e le Comete. Viene citato il principio di Zenone, un qualcosa di fantastico e spettacolare che abbiamo l’obbligo di saper apprezzare. Perché questi personaggi hanno creato le basi per lo svilupparsi delle nostre conoscenze.
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