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Editoriali

Quattro chiacchiere con Andrea Giuliacci, meteorologo del Centro Epson Meteo - Meteo.it

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Andrea GiuliacciAndrea Giuliacci, oltre ad essere il noto Meteorologo del Centro Epson Meteo - Meteo.it, è una persona semplicemente squisita. Il sottoscritto, che ha avuto l'onore e la fortuna di averlo come insegnante ad un corso di Meteorologia, può testimoniarlo senza la possibilità di essere smentito.

Nato a Roma nel 1971, Andrea Giuliacci si laurea in Fisica a Milano con una tesi sull’influenza de El Niño sul clima italiano e dal 1995 svolge attività di meteorologo presso il Centro Epson Meteo - Meteo.it.

Così giovane ha già diverse pubblicazioni alle spalle: nel 2001, assieme a M. Giuliacci e P. Corazzon, “Prevedere il tempo con Internet”; nel 2002 come unico autore,  “I Protagonisti del clima”; nel 2003, con altri autori, “Manuale di Meteorologia”; nel 2005, assieme a P. Corazzon, R. Bellofiore, “La Meteorologia in mare”; nel 2009 come unico autore "Il clima come cambia e perchè" e "Global Warming". Dal 2007 è professore a contratto di Fisica dell'Atmosefra presso l'Università Bicocca di Milano.

Dal febbraio 2008 cura le previsioni del tempo in video anche per il TG5, e da settembre 2009 è meteorologo di riferimento della trasmissione di informazione Mattino Cinque, in onda tutte le mattine su Canale 5.

La chiacchierata è, come sempre, più che piacevole:

Come è nata la sua passione per la meteorologia?

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, nonostante avessi un meteorologo in casa la passione è nata poco alla volta ed è, per così dire, “esplosa” solo all’Università,. Quando nel seguire il corso di Fisica dell’Atmosfera il fascino di questa materia mi ha letteralmente rapito.

Suo padre, il Colonnello Mario Giuliacci, ha influito sulle sue scelte professionali?

In realtà non mi ha mai spinto a intraprendere questa professione anche se, è chiaro, nel momento in cui ho espresso il desiderio di intraprendere questa carriere ne è stato contentissimo.

Che cosa ne pensa della meteorologia attuale?

Credo che sia una Scienza in continua e rapida evoluzione, una delle discipline che, probabilmente, riesce a progredire con maggior rapidità: nonostante i ben noti limiti teorici (ben descritti dal Paradosso dell’Effetto Farfalla) che mai e poi mai ci consentiranno di prevedere deterministicamente il tempo oltre i dieci giorni/due settimane, negli ultimi anni si sono fatti notevoli passi avanti nell’ambito del nowcasting e della modellistica, e sono convinto che i margini di miglioramento siano ancora ampissimi, soprattutto nell’ambito delle proiezioni stagionali. In tal senso mi piacerebbe chiarire un equivoco che è solo apparente: come accennato non possiamo prevedere con due settimane di anticipo se in una data località pioverà, ma in teoria possiamo stabilire se un’intera stagione sarà più o meno piovosa, perché non si tratta più di seguire una singola perturbazione e stabilire QUANDO passerà sulla regione di interesse, quanto piuttosto di capire QUANTE perturbazioni passeranno, ovvero se su tale regione nel periodo stabilito passeranno tante o poche perturbazioni (e vanno quindi studiati quei fattori climatici che “producono” e indirizzano le perturbazioni)…

La sua giornata tipo?

Il più delle volte, quando cioè ho il collegamento con il TG5, mi alzo assai presto per essere già alle 6 in ufficio e studiare tutte le mappe disponibili. Perché così presto? Perché già alle 7 è programmato il primo collegamento in diretta con TGcom24, e poi a seguire nel corso del mattino tante altre dirette e registrate. A metà mattina una pausa dedicata al confronto con gli altri meteorologi del Centro Epson Meteo e allo studio delle ultime mappe disponibili, e poi nella seconda parte del mattino altre dirette e registrate. Un filo più rilassato il pomeriggio: solo qualche registrazione per la sera (le dirette della seconda parte della giornata spettano a un altro meteorologo), e molto tempo quindi può essere dedicato a studiare a fondo le mappe che escono dalle corse delle ore 12 e ad approfondire le proprie conoscenze (abbiamo a disposizione una biblioteca assai fornita e costantemente aggiornata).

Che cosa consiglia a chi attualmente sta studiando per diventare un meteorologo?

Tanta passione e perseveranza! Purtroppo, come in tanti altri campi professionali, la Meteorologia oggi in Italia non offre molti posti di lavoro, e anche per questo è fondamentale studiare molto, per cerarsi una specializzazione che renda le proprie competenze “uniche”. Malgrado ultimamente in merito si sia fatta molta disinformazione le scuole – o meglio le università – in grado di formare la figura del meteorologo in Italia non mancano: una laurea in Fisica dell’Atmosfera e Meteorologia in particolare costituisce il percorso ideale, ma vanno benissimo tutte le Facoltà di Fisica, purchè vi sia attivato un corso di Fisica dell’Atmosfera. E non dimentichiamo – sempre per far chiarezza su un po’ di recente disinformazione – che anche i modellisti, cioè coloro che “progettano” i modelli fisico-matematici dell’Atmosfera, sono fondamentalmente dei fisici con specializzazione nella modellistica.

L'evento meteorologico che ricorda con più emozione?

Sicuramente la grande nevicata del 1985: ero piccolo, andavo alle medie, e a Milano venne giù così tanta neve come non ne ho mai più vista nel capoluogo lombardo: le scuole rimasero chiuse per tutta una settimana, per cui nella mente l’evento è inevitabilmente reso ancor più dolce dal ricordo di quella inaspettata vacanza!

Meteo sul web, sono tantissime le realtà che stanno nascendo. Si è fatto un'idea in tal senso?

Direi che è un fatto positivo, perché dimostra ancor di più che questa è una Scienza alla portata di tutti, nel senso che tutti si possono misurare con questa scienza e contribuire a migliorarla. Certo come ogni cosa, quando diventa “popolare” e quindi assai diffusa, si trovano realtà eccellenti e altre discutibili, ma credo sia lo scotto da pagare a uno degli aspetti più belli che caratterizzano la Meteorologia, ovvero la sua capacità di essere “condivisa” da una moltitudine di gente.  

andrea giuliacci 180Andrea Giuliacci oltre la meteorologia. Quali sono le sue passioni nel tempo libero?

Sono sempre stato un grande appassionato di sport, o meglio dovrei dire dell’italico sport per eccellenza: il calcio! Nonostante oramai bastino 10 minuti di corsa per farmi apparire davanti agli occhi il classico “nebbione della Valpadana” causato da carenza d’ossigeno, mi ostino ancora – di tanto in tanto – a infilare le scarpette e correre dietro a un pallone! Ma sono anche un gran patito di Fantascienza: non mi perdo un film del genere, ma sono anche capace di “divorarmi” un buon libro di Fantascienza in due-tre giorni (con Asimov in gioventù mi son fatto vere e proprie scorpacciate)!

Qualcuno cerca di trasformare la meteo in una soap opera: cosa ne pensa di tutto questo?

Purtroppo, dal punto di vista di un grande appassionato (quale mi ritengo), fa un po’ tristezza: ma capisco anche che per qualcuno la Meteorologia possa essere solo e semplicemente business, un bancomat da cui attingere e nulla più, e quindi… Tuttavia sono convinto che serietà e qualità a lungo andare paghino sempre: magari a volte ci vuole un po’ di tempo, ma alla fine la gente capisce sempre la differenza fra Scienza e cabaret (senza nulla togliere al cabaret)…

Prima di salutarci Andrea Giuliacci rivolge una dedica ai tanti, tantissimi, fans di Meteo Portale Italia: "Un “caloroso” saluto a tutti gli amici di Meteo Portale Italia, con l’augurio di vedere crescere tutti assieme questa meravigliosa Scienza che tanto ci appassiona (e magari di godere pure di una seconda metà d’estate bella ma non troppo calda)!"

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Angelo Ruggieri mpi end{jacomment on}

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