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4 novembre 2008: panico dal cielo. SUPERCELLA HP su Roma, video dell'incredibile evento

Quel 4 novembre 2008 sembrava una tipica giornata di maltempo autunnale: nella mattinata rovesci anche forti hanno colpito la città Eterna, intervallandosi a spazi soleggiati o a pause di pioggia debole o nulla. Gli accumuli nelle prime 12 ore viaggiavano già sui 20 mm di media sull'area urbana, ma non mi sarei mai aspettato di vivere poche ore dopo qualcosa di simile.

{module [461]}Alle 15:30 mi trovo nella mia abitazione a Roma Ovest, e sento con un po' di emozione l'avanzare dei tuoni, prima deboli e lontani, poi sempre più forti e marcati, sempre più rimbombi cupi, sempre più inquietanti.

In quel momento stavo studiando per un'interrogazione di scienze e ho preferito restare nella mia stanza, ma un'occhiata o due erano d'obbligo: i tuoni erano sempre più forti ma il cielo verso NNE e verso SE era di un grigio paro, poco fotogenico. "classico temporale autunnale con cielo patto e grigio!" penso tra me. Ma la tentazione di salire in terrazza per vederci chiaro è troppo forte, impossibile resistere al richiamo del temporale, e così mi armo di videocamera e vado su.

Spalanco la porta del terrazzo condominiale e noto verso gli Appennini un cielo bianco-grigio, non c'è nulla di interessante, ma il temporale proviene dal mare. Giro l'angolo e resto a bocca aperta.

Una shelf cloud (nube a mensola posta nella parte avanzante dei temporali più forti e con correnti convettive ben organizzate) striata e massiccia come poche volte ho avuto modo di vedere in vita mia (persino nelle fotografie altrui) si erge davanti a me. Striature su striature, con sotto un muro di pioggia e grandine di un verde smeraldo, con frequenti bagliori al suo interno.

Tuoni sempre più forti e raffiche di outflow che iniziano a sferzare l'atmosfera, che è elettrica! Frequenza di lampi piuttosto elevata, circa 8 al minuto. Dopo appena 10 minuti che sono su il venti di outflow inizia ad essere temibile e decido di tagliare la corda, anche perché la shelf cloud mi sta transitando sopra.

Il tempo di scendere le scale (evito di prendere l'ascensore se ci sono lampi nei paraggi!) che la grandine inizia a cadere con regolarità: sono chicchi piuttosto grandi, attorno ai 2-3 cm ma gran parte di essi sono fortunatamente di piccola dimensione. Pochi minuti dopo l'inizio della grandinata parte il downdraft umido, e vento che si porta ben al di sopra dei 90 km/h: RILEVATE RAFFIOCHE A 110 KM/h!

Nel giro di pochi minuti volano rami e altri piccoli oggetti, alcune tende si lacerano, è il caos ma fortunatamente dura appena 4-5 minuti. Emozionante quanto tremendo. Cadono in tutto 13 mm tra pioggia e grandine, ma uno dei due pluviometri manuali allora in mio possesso viene strappato dal supporto e scaraventato chissà dove (ancora non so dove sia finito). Alle 16:30 smette completamente di piovere, mentre si vede il muro verde smeraldo muoversi verso l'entroterra, dove segnalano uno scenario da "pianure americane".

L'evento è senza dubbio tra i più spettacolari ed affascinanti che abbia mai visto in vita mia, quella sensazione di impotenza mista a sgomento la ricordo come se fosse ieri. In alcuni quartieri crollano alberi e vengono danneggiati comignoli, coperture di capannoni industriali e asportate tegole in gran quantità. Diverse persone rimangono ferite, un giovane viene ucciso a causa di un albero abbattuto dal forte vento a pochi minuti da casa mia, nel quartiere Montesacro. La meteorologia affascina, ma eventi simili sono purtroppo anche questo. Nonostante la perturbazione fosse attesissima non è stato emesso nessun bollettino di vigilanza.

Radar Monte Midia ore 16:05 del 04 novembre 2008.

Foto della supercella visibile da Ostia: scatto di Flavio Bergonzini.

Sotto i video dell'evento.

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