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La natura imprevedibile e pericolosa del Lago Nyos
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- Pubblicato 21 Luglio 2015
- Scritto da Ali Dorate
Un infuso letale di anidride carbonica filtra sul fondo di un lago situato in cima ad un vecchio vulcano.
La sera del 21 agosto 1986, un silenzioso, invisibile assassino corse giù per le colline intorno al lago Nyos, distruggendo quasi tutto e tutti lungo il suo cammino. Gli scienziati avrebbero scoperto mesi più tardi, dopo molte ricerche, che una nube di biossido di carbonio era aumentata dal lago e rotolata in una valle a più di 100 chilometri (60 miglia) all'ora. Il gas soffocante uccise quasi 1.800 persone, 3.500 bestiame e innumerevoli uccelli e insetti.
Situato nel nord-ovest del Camerun, Lago Nyos si trova in un cratere sul bordo di un vulcano inattivo nel campo vulcanico Oku. Una tasca di magma si trova a 80 chilometri (50 miglia) sotto la superficie. L'anidride carbonica da quel magma si filtra lentamente attraverso la crosta terrestre con le acque sotterranee e si accumula sul fondo del lago. Alla fine il gas diventa troppo concentrato e una bolla di CO2 scoppia dal lago.
L'immagine naturale mostra il lago Nyos come si presentava il 18 dicembre 2014. L'immagine è stata acquisita dall'Operational Lander Imager sul satellite Landsat 8.
Anche se è impossibile saperlo con certezza guardando l'immagine ma i piccoli puntini bianchi potrebbero essere villaggi e insediamenti in mezzo ai boschi e le colline vulcaniche.
Il Lago Nyos si trova in alto in una pianura vulcanica in mezzo alla linea di vulcani del Camerun che si estende nel Golfo di Guinea. La catena funge da confine naturale tra la Nigeria e il Camerun. Il lago si riempie di maar, strutture poco rilevate, generalmente di forma circolare, originate da esplosioni scatenate dal contatto tra magma e acqua di falda. Il foro dall'eruzione alla fine si riempie di acqua, formando un lago vulcanico. I geologi ritengono che il Nyos Maar si è formato circa 400 anni fa.
Nonostante i pericoli insiti nel vivere così vicino a vulcani attivi e laghi pericolosi, circa 10.000 persone popolano la zona. Il terreno è ricco e fertile e anche dopo il disastro del 1986 le persone avevano desiderio di ritornare nella loro terra.
La natura imprevedibile e pericolosa del lago ha portato gli scienziati di tutto il mondo a proporre soluzioni per impedire un'altra eruzione anidride carbonica. Nel 2001, gli scienziati francesi installarono uno strumento di degassamento, ossia un tubo e una fontana che permette la fuoriuscita di gas ad un tasso costante. Altri due tubi sono stati installati nel 2011. Gli scienziati continuano a studiare e monitorare altri laghi africani.
Ali Dorate
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