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Gli effetti ambientali di Gonzalo sulle Bermuda. Immagini satellitari
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- Pubblicato 26 Ottobre 2014
- Scritto da Ali Dorate
L'uragano Gonzalo è arrivato alle Bermuda con venti fino a 185 kmh e oltre a creare ingenti danni per svariati milioni di dollari ha avuto un impatto anche sull'ambiente.
La sua forza di categoria 3 ha smosso le poco profonde baie e lagune coralline vicino alle Bermuda disperdendo una quantità immensa di sedimenti in tutto il Nord Atlantico.
L'Operational Land Imager sul satellite Landsat 8 ha acquisito questi due punti di vista delle Bermuda. La prima immagine è stata acquisita il 2 ottobre 201.
La seconda è stata acquisita il 18 ottobre, il giorno dopo il passaggio di Gonzalo.
Confrontando le due immagini è possibile vedere il movimento dei sedimenti, nonché alcune modifiche sulla stessa isola.
Dopo la tempesta, sono visibili dei pennacchi di sedimenti che si estendono fino a 25 - 30 chilometri a sud- est delle Bermuda. I sedimenti in sospensione erano probabilmente una combinazione di sedimenti derivanti da secche e barriere coralline.
La barriera corallina e gli ambienti insulari di corallo producono grandi quantità di carbonato di calcio CaCO 3. Il carbonato di calcio degli organismi marini si trova sotto due forme: calcite, la fase stabile e aragonite, la fase metastabile che al di sopra di 500°C si trasforma in calcite. Ma a differenza del carbonato di calcio prodotto in oceano aperto dai coccolitoforidi che sono noti per la loro notevole capacità di costruire scaglie di carbonato di calcio all'interno delle loro cellule, che vengono secrete per formare una vera e propria corazza protettiva sulla superficie cellulare. (Su scala globale questo processo di calcificazione rappresenta un flusso significativo di carbonio dalla superficie dell'oceano, e quindi coccolitoforidi sono una componente importante del ciclo globale del carbonio, infatti attraverso la morte di tali cellule anche i residui di carbonato di calcio "affondano" nell'oceano andando a costituire i cosidetti sedimenti oceanici), i sedimenti prodotti dalle barriere si accumulano nel tempo.
I forti venti di tempesta come quelli di Gonzalo possono spostare una grande quantità di sedimenti al largo delle isole poco profonde in un unico evento.
Ali Dorate
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