Parchi naturali e aree di interesse paesaggistico

Vasi di Pompei rivelano la paura prima dell'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C

Dettagli: Categoria principale: Meteo estero; Categoria: Parchi naturali e aree di interesse paesaggistico; Pubblicato 19 Novembre 2014; Scritto da Ali Dorate

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Interessante scoperta nella zona appena fuori la necropoli di Porta Ercolano

Archeologi francesi e italiani, scavando in un laboratorio di ceramica a Pompei, hanno portato alla luce 10 vasi di argilla "cruda".

E' come se il tempo si fosse fermato rivelando così il momento esatto in cui i ceramisti in preda al panico si resero conto dell'imminente catastrofe. La scoperta è stata fatta grazie alle indagini condotte dalla Soprintendenza con la collaborazione del Centre Jean Bérard e dell'École Française de Rome, e dedicate all'Artigianato e all'Economia a Pompei.

I vasi sono stati trovati sigillati sotto uno strato di cenere derivante dalla devastante eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Furono abbandonati dopo che i vasai si spaventarono vedendo la colonna di fumo fuoriuscire dal Vesuvio e innalzarsi per oltre 14 km verso il cielo.

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Come tutti gli abitanti di Pompei anche i vasai spaventati probabilmente abbandonarono la fornace e si precipitarono per le strade, cercando di lasciare la città. "Hanno abbandonato il laboratorio e tutto ciò che stavano facendo in quel momento," ha spiegato Laetitia Cavassa del Centro Jean Berard.
Il laboratorio di ceramica è stata trovato nella zona appena fuori Porta Ercolano. Si compone di almeno tre camere e due forni. "Tutti gli strumenti per la produzione di vasi sono venuti alla luce, con questo scavo," ha spiegato Fabio Galeandro, archeologo di Pompei. Decorate a mano con sculture, i vasi rinvenuti erano usati per versare il vino o l'acqua.

" Sono davvero pezzi unici. I vasai li hanno realizzati con l'argilla e poi li hanno impreziositi con decorazioni, ed erano pronti per esseri messi nel forno quando il Vesuvio eruttò," ha detto Cavassa. Alla fine, nel corso dei secoli, l'argilla si è essiccata naturalmente, lasciando un materiale di studio unico per gli archeologi." Questi vasi sono la prova diretta che il laboratorio era in piena attività al momento dell'eruzione. Essi rappresentano un elemento fondamentale per lo studio delle attività artigianali nella città romana ", ha detto la Soprintendenza Archeologica di Pompei, in un comunicato.

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