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Gelido inverno in Mongolia: il 70% del paese è ricoperto dalla neve

Il centro informazioni ambientali della Mongolia (EIC) fa sapere che con le forti tempeste di neve delle ultime due settimane ben il 70% della nazione è ricoperta di neve, con accumuli che in alcune zone non faticano a superare i 50 cm di spessore.

Dato che il VERO inverno si appresta ad iniziare dai prossimi giorni, la situazione non potrà che peggiorare ulteriormente, con temperature che si porteranno ben al di sotto dei -30°C e venti che soffieranno perennemente da Nord a ritmi forsennati, anche se questo mese di dicembre è stato più freddo della media. Il 22 dicembre sono iniziati per di più i nove cicli mongoli dell'inverno (chiamati yo, che significa nove in mongolo, gruppi di 9 giorni che portano l'inverno a diventare progressivamente più crudo e gelido, per poi ridiventare gradualmente più mite e accettabile.

Tutti gli agricoltori e gli allevatori temono che si ripeta un inverno in stile 2010, con il 20% del bestiame (più di 8 milioni di capi) che morirono per assideramento e ipotermia, mentre il precedente record negativo risaliva al 1944.

L'inverno ha una vitale importanza e un grosso rischio per la popolazione mongola, perché se le tempeste di neve o "Zud" privano la popolazione del bestiame, la famiglia si può trovare senza fonte di reddito e senza cibo per molti giorni. Esistono vari tipi di ZUD. Quello nero indica freddo moderato e gelicidio, quello bianco indica abbondanti nevicate ma senza gelicidio, quello freddo indica un gelo intenso mentre quello ghiacciato indica pioggia ghiacciata e gli animali non sono più in grado di nutrirsi di erba, cosa che invece è possibile con Zud freddi e bianchi.

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